21-12-2018
L'Anteprima del wine2wine nella sala degustazioni di Vinitaly International
Abbiamo già avuto modo di parlarne in altre circostanze: la Sardegna del vino ha grande potenzialità, ma tende a chiudersi a riccio e a non uscire dalla sua stessa isola.
Proprio all’ultimo wine2wine è stato evidenziato da tutti i responsabili degli enti vitivinicoli nazionali che, per affrontare i mercati esteri, è necessario uscire dai personalismi, puntando a unioni che possano servire da “apriporte” per nuovi mercati.
L’Anteprima del wine2wine era un'opportunità per mostrare agli operatori internazionali del settori, arrivati apposta a Verona per il forum dedicato al business del vino, che le bottiglie della Sardegna hanno tutte le carte in tavola per aprire nuovi mercati: stiamo parlando di vini unici, caratteristici, che parlando di un territorio che contempla centinaia di sfaccettature, come un diamante grezzo.
Marino Braccu durante le degustazioni
Così, grazie all’impegno dell’agenzia Affinità Elettive, le aziende sarde hanno potuto “mostrare i muscoli”, o meglio, far vedere che l’Isola non ha solo vini “rustici”, ma che ha sviluppato una capacità di realizzare prodotti di altissimo livello, dalla grande eleganza, ma soprattutto dall’evidente legame con questo straordinario territorio. Come aveva già avuto di dimostrare il padre del Sassicaia, Giacomo Tachis.
La Master of wine Sara Heller
E poi ancora si è andati ad analizzare il Cannonau, fratello (geneticamente parlando) della Grenache: ma in Sardegna acquista sentori di macchia mediterranea, di mare, di frutti di bosco, ancora più accentuati. E infine gli autoctoni, per un viaggio nella Sardegna più nascosta.
Gli approfondimenti erano dedicati alla Sardegna
Allora la Sardegna ha cambiato la storia? Cioè, la Juventus ha vinto la Champions League. No, purtroppo (per la Sardegna). Perché il progetto di essere i protagonisti dell’Anteprima di wine2wine è stato sposato solo da 12 aziende (Atlantis, Silvio Carta, Cantina sociale della Vernaccia, Cantina Mesa, Tenute Fois, Tenute Olbios, Cantina Arvisionadu, Giogantinu, Vini Mura, Unmaredivino, Gostolai e Sella&Mosca).
Presenti molti operatori stranieri
Non vuole, questa, essere una critica asettica, ma vuole essere uno sprone per le aziende sarde: uniti è meglio. E aperti al mondo. Senza paraocchi e pregiudizi. Perché il potenziale c’è, ma non è possibile pensare che un operatore straniero cerchi i vini sardi a prescindere. L’individualismo, in questo settore, fa solo danni.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose