09-07-2014

Il successo è una ricetta

Cristina Bowerman pubblica il suo primo libro, con le dieci regole per osare, in cucina e nella vita

"Da Cerignola a San Francisco e ritorno" è il racconto della vita di una ragazza che, pur amando molto la sua famiglia e la sua terra, voleva partire e viaggiare. Gli Stati Uniti le hanno dato tanto, anche lo stimolo per iniziare, dopo la laurea in Arti culinarie alla Culinary Academy di Austin, la carriera di chef. Ma poi l'Italia l'ha richiamata e trattenuta a sè. Il suo libro è edito da Mondadori, 160 pagine, 16,90 euro

Da pochi giorni è uscito il libro di una cuoca dalla personalità forte e particolare, premiata nel 2013 da Identità Golose come migliore chef donna dell'anno. Lei è Cristina Bowerman, da dieci anni alla guida della Glass Hostaria di Roma, una stella Michelin, da due impegnata anche – insieme con i Roscioli – in un altro locale romano, Romeo Chef & Baker.

Il titolo di questo libro parla in modo eloquente della vita di Cristina: “Da Cerignola a San Francisco e ritorno”. Ma anche il sottotitolo, “La mia vita da chef controcorrente”, è altrettanto importante per raccontare la personalità dell'autrice, per come appare da questo autoritratto. E' un libro articolato, molto contemporaneo, pieno di idee e spunti e possiamo dire da subito che non si tratta della consueta raccolta di ricette.

Nelle 150 pagine troviamo soprattutto la storia di una donna che ha vissuto in modo intenso e volitivo la propria vita, avendo sempre il coraggio di scegliere e di cambiare. Chiaramente ci sono anche le ricette - sono 35 e possono anche essere seguite passo dopo passo sul sito ufficiale dell'autrice - ma vengono usate quasi come punteggiatura, tra un argomento e l'altro.

A febbraio 2014 Identità Golose ha ospitato l'anteprima del libro di Cristina Bowerman

A febbraio 2014 Identità Golose ha ospitato l'anteprima del libro di Cristina Bowerman

Invece la vera ricetta, quella più importante, che ci consegna Cristina Bowerman è quella del successo. Detto così, ex abrupto, potrebbe suonare molto male, lo dice lei stessa nelle prime righe: il suo intento non è quello di proporsi come una persona di successo a 360° o come la detentrice di una chiave “universale” per l'affermazione personale.

Ciò che le interessa è offrire un esempio per altre donne che abbiano voglia di intraprendere la carriera in cucina. Essere una fonte di ispirazione, dare un “incoraggiamento a non gettare la spugna nei momenti più difficili”. E in questo modo raccontare la propria storia. Per farlo ha organizzato il libro in dieci punti, dieci regole, per come vengono definite nella quarta di copertina, o dieci passaggi per una ricetta perfetta.

La ragazza di Cerignola inizia dicendo “Ricordati da dove vieni”. Cristina la viaggiatrice apre il racconto della sua vita partendo dalle origini e dal forte legame con le proprie radici. Il profumo del grano arso accompagna le prime storie della famiglia Vitulli (il cognome Bowerman arriva dall'ex-marito di Cristina, che lei ha mantenuto, quando viveva negli USA, per evitare potenziali discriminazioni), così come il ricordo dei cavatelli con pomodoro fresco e ricotta salata della madre Cetta, da cui la figlia ha ricevuto, tra le molte cose, anche la passione per la pasta fresca.

Gli altri punti li lasciamo alla vostra scoperta, sottolineando però il grande spazio dato alla questione femminile. Farsi valere contro gli stereotipi della donna in cucina, e della donna in generale, è fondamentale per la Bowerman, che ritiene che uno dei principali ostacoli all'affermazione professionale femminile sia la "non volontà di dire chiaro e tondo quello che si vuole". E l'esempio, citato da un libro di Susan Jane Gilman, che invita le donne a "prendere l'ultima coscia di pollo" dal piatto, è illuminante.

Un'altra apparizione di Cristina Bowerman a Identità Golose, nel 2013, per una lezione sulla sua ricerca in tema di fermentazione

Un'altra apparizione di Cristina Bowerman a Identità Golose, nel 2013, per una lezione sulla sua ricerca in tema di fermentazione

In questo bel libro, troviamo anche il ricordo delle ultime due partecipazioni di Cristina a Identità Golose. Nel 2014 con l'anteprima proprio di questa pubblicazione, nel 2013 per quello che lei stessa definisce "uno dei momenti più belli della carriera": una (splendida) lezione su un argomento che le stava e le sta molto a cuore, la fermentazione. Di cui poi troviamo molte interessanti tracce anche nelle preparazioni raccontate nel volume.

L'ultima regola della Bowerman è "non smettere mai di imparare" e in particolare l'ultima pagina, "Sogni per il futuro" preannuncia molte cose: la voglia di conoscere da vicino la cucina cinese, di fare uno stage con lo chef britannico Hugh Fearnley-Whittingstall, di andare in Australia per stare un po' di tempo in cucina con Ben Shewry, di Attica. Non poteva esserci chiusa migliore per raccontare l'inesauribile energia di Cristina e per lasciare la curiosità di scoprire quali saranno i frutti delle sue prossime sfide.


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a cura di

Niccolò Vecchia

Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare 
Instagram: @NiccoloVecchia

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