10-04-2025
Confine a Milano, il lusso della semplicità
“Semplice non vuol dire facile”: il motto della pizzeria di Francesco Capece e Mario Ventura è anche il nome della loro Margherita in doppia cottura, fritta e al forno
Semplice non vuol dire facile, cioè la Margherita fritta e al forno di Confine, a Milano. Antico pomodoro di Napoli, mozzarella di bufala Campana DOP, Parmigiano Reggiano, olio extravergine di oliva Incuso e basilico completano il quadro, per un'indimenticabile climax che rapisce vista, olfatto e gusto
Il primo aprile 2023, data perfetta per i burloni, non accadeva uno scherzo epico, bensì apriva Confine Pizza e Cantina, molto più di una pizzeria. Francesco Capece e Mario Ventura, compagni di scuola e poi di talento, l’uno per gli impasti e l’altro per il vino e l’accoglienza, decidono di mollare tutto e spostarsi da Salerno a Milano. L’obiettivo? Dire la loro sul mondo della pizza, convinti che “Semplice non vuol dire facile”, come recita il loro motto e come è stata battezzata anche la loro Margherita. Proprio questo assaggio apre le porte a un menù degustazione fatto di 5 o 6 portate, tutte a fette, per offrire una raggiera felice di impasti (al forno, in doppia cottura, al padellino) e scoperte golose.
In overture, arrivano il Salerno-Milano (crocchetta di ossobuco a mo’ di ragù napoletano, su una spuma di patate e zafferano) e la Frittatina Miseria e Nobiltà (alla cacio e pepe, servita con tartare di tonno, caviale e maionese al cipollotto bruciato), per poi passare in rapida successione alle pizze, dove spiccano le ormai signature Agnelli e Friarielli (calzone ripieno di agnello brasato e tartare di agnello), Umaminara (la marinara secondo loro, ma meriterebbe un capitolo a parte!), e la già citata Semplice non vuol dire facile, cioè una Margherita in doppia cottura (fritta e al forno), con bufala, pomodoro e olio evo Incuso che lascia il segno in termini di bouquet aromatico, consistenza e gusto. La carta vini fa onore alla bellissima cantina sotterranea: Mario sarà ben felice di fare da guida alla scoperta delle centinaia di etichette presenti, per esaltare al meglio il momento. Alla fine, cosa resta, quando ci si alza da tavola? Una leggerezza totale, provata poche volte, che parte dallo stomaco per contagiare la mente: la fetta non è più un Confine.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88