20-02-2018
L'ingresso di Cracco in Galleria, in corso Vittorio Emanuele II a Milano. Apertura al pubblico: domani, 21 febbraio, dal mattino alla notte
«Oggi tutti i ristoranti hanno un’architettura nordica, minimalista. Volevamo distanziarci da questo modello. E poi siamo in Galleria, il salotto di Milano: occorreva non disperdere la bellezza architettonica ma anche guardare avanti, un po’ quello che cerco di fare con la mia cucina». E' emozionato Carlo Cracco all'anteprima del suo nuovo capitolo milanese, 17 anni dopo il varo di Cracco-Peck in via Victor Hugo: «Questa è una storia che ha avuto inizio tre anni fa. E' il primo vero progetto mio e di Rosa. E' un sogno che si realizza». «Hai impiegato tanto», ribatteva scherzando il sindaco di Milano Beppe Sala, seduto affianco, raggiante per la nuova luce che arreda il ‘salotto’, «la Galleria è sempre stata il barometro della città. Con Cracco torna a essere il luogo dei milanesi. Non ho dubbi che sarà un successo». È durata pochi minuti la conferenza stampa di presentazione di Cracco in Galleria, ingresso sul retro di via Silvio Pellico per amici e giornalisti. Un pienone di gente intervenuta ad ascoltare i dettagli di un progetto ampiamente anticipato, «come in una sorta di avvicinamento a una prima teatrale», ha specificato Fabio Fazio, moderatore dell’apertura.
Carlo Cracco alla conferenza dell'anteprima di oggi. Seduti, il sindaco di Milano Beppe Sala e Laura Sartori Rimini, architetto del progetto
Il ristorante è al primo piano: 50 coperti, 3 sale e tavoli riservati con vista Galleria
Il progetto architettonico lo ha firmato lo Studio Peregalli: «Abbiamo voluto realizzare un’idea in stile milanese, cioè sobrio, raffinato e leggero», spiegavano Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli, «Con un gioco di corrispondenze tra esterno e interno: lesene, trabeazioni, bassorilievi, mosaici e il metallo della cupola».
Tecnicismi a parte, la prima cosa che l’avventore noterà entrando domani, primo giorno di apertura al pubblico, sarà un bel bancone bar dell’Ottocento, poggiato su uno splendido mosaico in continuità cromatica con l’esterno. E tutt’attorno, e su e giù per le scale, saltabeccherà Alessandro Troccoli (già con noi a Identità Expo) a supervisionare i desideri di una clientela teoricamente eterogenea. Per le fasi più stanche, aiuterà la presenza di uno scenografico ascensore in ferro che cambia volto a seconda del piano d’approdo.
Il bancone di fine Ottocento del Cafè al piano terra. A destra, Alessandro Troccoli
Come saranno le brioches firmate da Cracco? Buone, garantisce il nuovo pasticciere Marco Pedron
Il primo piano, quello del ristorante, è diviso fra 3 sale e due tavoli intimi, con vista clamorosa sulla Galleria. Tutt’attorno, grandi specchi, moquette ocra e marrone, boiserie di pregio e una carta da parati dai motivi floreali da cui, qua e là, spuntano piatti appesi in ceramica, un omaggio dei proprietari all’arte povera milanese. E la cucina? In attesa dell'assaggio di domani, trascriviamo dal comunicato stampa: «Sarà all’insegna della continuità. Non mancheranno i piatti classici, dall’insalata russa caramellata al tuorlo d’uovo marinato, dal risotto allo zafferano e midollo alla piastra al rombo in crosta di cacao […] Con una carta a parte per il fumoir, con proposte come ostriche, spaghetti al caviale e selezione Spigaroli da consumare tra un bancone di mogano e zinco, bottiglieria con specchio ed elementi nichelati di gusto art deco». Sulla tavola, piatti personalizzati per Cracco da Richard Ginori.
La vista sulla Galleria dal ristorante
La cucina? In continuità con quella di via Victor Hugo
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.