Folle oceaniche per questa seconda giornata, anche il pomeriggio vede le sale gremite e gli stand costantemente popolati. Un luogo di ristoro prima di tutto di chef, relatori e non, è Petra – Molino Quaglia, dove a ogni ora si sfornano ravioli, grissini o focacce e gli ospiti siedono intorno al lungo tavolo decorato con erba di grano, un simbolo indiscutibile dell’azienda di farine che, a partire dal cereale, ha fatto non passi ma balzi in avanti creando nuovi concetti di farine per chef e pasticceri nel mondo.
Da Birra Moretti stupisce Davide Del Duca fresco di vittoria del Premio Birra Moretti Grand Cru 2014; Rosanna Marziale ha passato il testimone a Christian Milone e lo stand Grana Padano non si è mai svuotato; Fontanafredda e Vino Libero hanno continuato a stappare e i visitatori hanno messo le mani nel terreno e ascoltato le storie di chi lo coltiva; da Lavazza la media caffè è salita vertiginosamente e sono state innumerevoli le tazzine alzate dai big della cucina italiana e internazionale.
L’angolo su cui si affaccia Felicetti è un punto di incontro e i piatti che escono dal ristorante sono più di quelli serviti al tavolo, la vulcanica esuberanza di Davide Scabin e l’elegante gentilezza di Riccardo Felicetti hanno creato ingorghi continui di curiosi e colleghi. Le specialità di Alce Nero sono andate a ruba e si riconoscono molti volti dei pasticceri che parleranno domani al Dossier Dessert sponsorizzato da Valrhona, uno su tutti Corrado Assenza.

Davide Scabin è il grande mattatore dello stand-bistrot di Felicetti
Numerosi gli spunti per bere bene e mangiare meglio anche per merenda prima di tuffarsi in una Milano che mai come quest’anno ha aderito alla lista di indirizzi
Fuori Congresso: i calici si riempiono da
Ruinart che conduce degustazioni esclusive nella
Lounge; bollicine anche dall’altra parte della fiera con
Berlucchi e lo chef
Enrico Bartolini, oggi impegnato anche in sala
Auditorium e ancora bolle da
Zonin con
Prosecco DOCG, ma anche una selezione di alcune delle aziende che rappresenta sparse tra Friuli, Toscana, Puglia e Sicilia, ideali in abbinamento con le paste di
Pastificio dei Campi; novità interessante i rossi di
Cascina Cucco a Serralunga d’Alba o i
Chianti e il
Morellino di
Cecchi.
Il giro d’Italia con le cantine presenti quest’anno continua con il nuovo
Sciur del valtellinese
Nino Negri, in pochi passi si arriva da
Ceraudo in Calabria per sorseggiare un
Gaglioppo. Impossibile ubriacarsi, perché le aziende che attirano l’attenzione oltre il bicchiere sono davvero innumerevoli e il tour cominciato ieri prosegue:
San Pietro a Pettine è l’azienda di trasformazione di tartufi più longeva d’Italia, oltre 1000 ettari di tartufaie e uno sguardo che guarda lontano quello di
Carlo Caporicci, il proprietario.

Eccellenza francese: Ruinart offre grandi degustazioni di champagne
Numerosi anche i formaggi, oggi in
Sala Gialla è stato presentato il progetto di educazione promosso da
Grandi Formaggi, madrina dell’iniziativa
Sonia Peronaci di
Giallo Zafferano; bella novità il
Consorzio Disolabruna che riunisce formaggi di tutta Italia realizzati con il prezioso latte di vacche di razza Bruna; allo stand del
Provolone Valpadana DOP oltre agli assaggi lezioni di pugilato, come sacco…un provolone!
I gelati di
Carpigiani cambiano ogni ora, ma la ricerca è il filo conduttore, oggi straordinario il cioccolato soft spalmato su pane salato; pesce sfilettato infine allo stand di
Kai, che da sempre ammalia i visitatori invogliandoli non solo a volare in Giappone, ma soprattutto a provare le preziose lame. A ogni ora l’area espositiva cambia e se l’ora di pranzo è il momento degli incontri e della convivialità, il pomeriggio si riesce a chiacchierare con i produttori, a incontrare chef che già conoscono marchi e prodotti e non fanno che amplificare il valore di questo enorme salotto che è
Identità Milano.