07-03-2016
Francesca Barberini ha condotto l'intro pomeriggio di Identità di Pizza, con cinque relatori di prestigio. Qui è con Christian Puglisi
Giuseppe Rizzo, con gli occhiali
Piero Gabrieli con Francesca Barberini
E se pizza deve essere, che pizza sia! E’ capitata a fagiolo Identità di Pizza, l’ormai classico appuntamento di Identità Milano con la pizza gourmet (anzi, no: pizza contemporanea! D’ora in poi chiamiamola così, ce l’ha fatto promettere Renato Bosco) programmata proprio all’indomani del dibattito sulle “pizzerie stellate” che aveva animato l’auditorium, protagonista un gruppo del mejo der mejo della pizza nostrana.
Come sempre, Identità di Pizza, organizzata in collaborazione con Molino Quaglia, ha toccato tutti i punti salienti che incrociano lo sviluppo della pizza contemporanea. Intanto, dividendosi idealmente in due parti: pizzaioli in Italia e pizzaioli all’estero. Partendo dai primi, è stato Piero Gabrieli a far emergere il fil rouge che ne ha legato gli interventi: la lotta allo spreco alimentare, sulla falsariga dell’impegno preso a Expo 2015.
Ruggero Ravagnan
Tocca poi a Massimo Giovannini, dell’Apogeo di Pietrasanta. Lui “risparmia” persino sugli scarti del lievito madre. E cucina un primo piatto con gli stessi ingredienti che prima fungevano da topping di una pizza (crema di fagiolo “schiaccione” di Pietrasanta, spalla di maiale cotta sottovuoto, cavolfiore – foglie comprese – ravanello, cipollotto cotto nello zafferano, riduzione di verdure). Elementi che diventano, con una ottima crema di robiolina di capra, farcitura e condimento di ravioli il cui involucro nasce appunto dall’utilizzo degli scarti del lievito madre. E quindi: 175 grammi d’acqua ogni 100 di lievito madre avanzato, si frulla, si scalda per ottenere la gelificazione degli amidi, poi si asciuga con circa 200 grammi di farina Petra 1, in modo da ottenere un bell’impasto elastico.
Massimo Giovannini
Questo il trio di italiani. Poi ci sono gli “stranieri”, per modo di dire. Il primo è Christian Puglisi, calabrese in Danimarca. Parlando di lui nell’introduzione a Identità di Pizza, lo stesso Paolo Marchi ne ha sottolienato le recenti parole: «La cucina nordica è tenuta insieme solo dal marketing, mentre il vero futuro è la pizza». Che dunque non poteva mancare in uno dei tre locali che conduce con successo, il Bæst. Poche le pizze in carta, che incontrano ingredienti dalla storia inusuale. Non gli interessava – ha spiegato Puglisi - importare la mozzarella di bufala dalla Campania, ma ha voluto invece sfruttare l'eccellenza del latte presente in Danimarca, aprendo così un caseificio dedicato proprio alla sua pizzeria, dove viene prodotto un fiordilatte cercando di renderlo il più cremoso e soffice possibile. E la stessa cosa è stata fatta anche con i salumi, aprendo un laboratorio al piano di sopra della pizzeria.
Tony Nicolini, al centro
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
di
Le tematiche più calde e attuali della ristorazione in Italia e nel mondo, le iniziative speciali di Identità Golose, le ultime novità nel pianeta gola con i migliori appuntamenti da non perdere: tutto questo è Primo Piano.