Nella Puglia più meridionale, tra il mar Ionio a ovest e il mar Adriatico a est, il Salento è tra le grandi attrazioni della regione in primis per il sole, il mare, il suo litorale, che descrive bene il famoso detto popolare “Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu” ovvero “Salento: il sole, il mare, il vento“. Oltre la linea del mare, però, la penisola salentina ha molto da offrire non solo per il suo patrimonio storico e l’architettura barocca, ma anche per la campagna che si apre nell’entroterra, punteggiata di distese di ulivi e muretti a secco. Negli ultimi cinque anni purtroppo la Xylella ha distrutto oltre 21 milioni di ulivi salentini, lasciando circa 5.000 agricoltori senza lavoro e cancellando la principale fonte di compensazione di CO2 del Salento. Ma la volontà dei salentini e dei proprietari terrieri ha avuto la meglio. La forza del Salento, terra affascinante e caparbia, è soprattutto questo: amore per il territorio, determinazione e resilienza, che si traduce in lavoro, lavoro duro. Così si ricostruisce, un giorno dopo l’altro, come ci spiega Stefano Presicce, agrotecnico dell’Associazione Olivami di Martano, che ha l’obiettivo di riforestare il Salento colpito dalla Xylella promuovendo l’adozione degli ulivi.

In questa ottica rientra anche la partnership siglata da
CDSHotels, brand alberghiero nato a Lecce, che ha “adottato” un oliveto di 130 alberi, con lo scopo di sensibilizzare i propri ospiti al problema della tutela del territorio. Ma c’è di più. Sostenibilità, valorizzazione e difesa del patrimonio naturale e culturale sono i focus della crescita nell’area Ionico-Adriatica promossi dal
Quality Network on Sustainable Tourism, un progetto europeo che vede come capofila l’Università del Salento. Una certificazione che CDSHotels ha conquistato nel 2019 grazie proprio all’impegno nel progetto Olivami e in tanti altri programmi. La catena alberghiera è infatti da sempre attenta ai temi del risparmio energetico e della gestione sostenibile delle risorse, con l’obiettivo di ridurre i consumi, conservare e sostenere l’ambiente e il territorio.

Il Relais si sviluppa su un unico livello, le camere sono collegate all’antica masseria ristrutturata, immersa in un uliveto
Con 12 strutture dislocate tra Puglia e Sicilia, il gruppo, a cui fa capo Fioravante Totisco, fondatore, proprietario e amministratore unico, gestisce e commercializza hotel collection 4 e 5 stelle, e 7 villaggi turistici. In tema di sostenibilità è il
Riva Marina Resort una delle strutture di riferimento, insignito nel 2010 dell’
Ecolabel UE, il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che contraddistingue i prodotti e i servizi che, pur garantendo elevati standard di qualità, sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale. Senza dimenticare la recente ristrutturazione del
Grand Hotel Riviera, condotta seguendo le linee guida del protocollo ITACA, lo strumento di valutazione del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici adottato dalla Regione Puglia.

Una delle affascinanti stanze recuperate all'interno della Masseria del Relais Masseria Le Cesine

Le piscine esterne situate nella rilassante SPA del Relais Masseria Le Cesine
Soggiorniamo al
Relais Masseria Le Cesine, nel cuore dell’omonima
Riserva Naturale dello Stato Oasi WWF dove è la longeva passione di Giuseppe De Matteis, direttore della riserva a guidarci. Il Relais si sviluppa su un unico livello, le camere sono collegate all’antica masseria ristrutturata, immersa in un uliveto.

L'area relax della SPA situata nella masseria del Relais Le Cesine
La spiaggia vicina, attrezzata e privata, ne fa l’indirizzo giusto per un soggiorno in famiglia, non a caso, l’hotel vanta il marchio “Puglia loves family” con servizi gratuiti dedicati. Il trattamento all inclusive include il raffinato ristorante
Il Pugliese: sentore country chic e sapori della tradizione, disponibile solo per cena in Masseria o nel cortile interno (su prenotazione e compreso nella quota).

Il Relais Masseria Le Cesine vanta il marchio “Puglia loves family” con servizi gratuiti dedicati ai più piccoli
Ad accompagnarci nei luoghi che raccontano passato, presente e futuro del Salento sono persone appassionate della natura, di archeologia, della conservazione del territorio con tutta la sua diversità ed eterogeneità. A una manciata di chilometri da Le Cesine si apre la scoperta della penisola, con i suoi importanti centri culturali, Otranto e Ostuni. Il primo impatto è con la grande bellezza del Barocco leccese, che si scopre esplorando Lecce partendo dalla Basilica di Santa Croce, iniziata nel 1353, terminata oltre tre secoli dopo.

Il secondo ordine della facciata della Basilica di Santa Croce è dominato dal grande rosone centrale di ispirazione romanica. Profilato da foglie di alloro e bacche presenta tre ordini a bassorilievo. Il rosone è ben evidenziato da due colonne corinzie, che separano la zona centrale da quelle laterali in cui sono delle nicchie con le statue di San Benedetto e papa Celestino V.
La storia è scritta nelle pietre: fiamme, leoni, pellicani, melograni disegnano la facciata bianchissima, quasi abbagliante alla luce, in una sovrapposizione di stili che accostano elementi del Rinascimento cinquecentesco e fantasie barocche. Ogni dettaglio nasconde simboli e significati preziosi: immagini pagane e cristiane si combinano in un disegno morbido, alternate a fiori, festoni, animali, angeli, insegne, stemmi e sfere con la croce.

A Lecce in Piazza Duomo, il pasticciotto tipico si gusta da Syrbar
Il sapore delle specialità locali, pascicciotti e caffè leccese in ghiaccio, si ordinano al
Syrbar prima di fermarci alla
Biblioteca Ognibene sede dell’Associazione Fermenti Lattici, guidata con passione e didizione da Antonietta Rosato. La Biblioteca civica che mette al centro il gioco e non solo l’apprendimento, il fare e non solo la lettura, le persone e non solo i libri, si legge quasi fosse un mantra. È un luogo vivo e vivido, tra laboratori, corsi, visite didattiche e spettacoli, tante attività e iniziative. Tappa obbligata è anche il ricco
Museo di Storia Naturale del Salento a Calimera, mentre poco fuori Lecce, merita una visita anche l’
Area Archeologica di Roca Vecchia e Grotte della Poesia dove è Giovanna Maggiulli di
Vivarch aps Servizi per i Beni Culturali e Ambientali a raccontare la storia custodita dalla zona.

Scorcio della Chiesa di San Matteo, che si vede passeggiando per le strade di Lecce