01-05-2020
Riccardo Pasqua, a sinistra, con il fratello Alessandro al centro e papà Umberto a destra
Riuscire a gestire le cantine troppo piene e una probabile sovraproduzione rispetto alle esigenze di mercato. Sono queste le sfide per il futuro indicate da Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vigneti e Cantine, che stanno affrontando l’emergenza sanitaria guardando a 360 gradi tutti i problemi da affrontare e da superare, con uno sguardo verso il futuro, con il mondo del vino che è destinato inesorabilmente a cambiare.
Ma prima di tutto, il pensiero è andato ai lavoratori dell’azienda. «La sicurezza dei nostri collaboratori è la nostra priorità, e lo era già prima del lockdown – sottolinea Riccardo Pasqua - Ci siamo fatti mandare le mascherine in anticipo dai nostri colleghi cinesi e già a fine febbraio le stavamo utilizzando. E avevamo anche scaglionato gli ingressi in azienda, così come i turni in mensa, senza contare che avevamo anticipato anche lo smart working».
La sede della Pasqua
La natura, nel frattempo, prosegue imperterrita il suo corso: «La vigna, rispetto alla cantina, è più semplice da gestire. Non abbiamo mai smesso di lavorare, in quanto rientriamo nella categoria agroalimentare dei prodotti essenziali, e non abbiamo avuto problemi in tal senso. Per la scurezza è ancora più semplice, viste le distanze che ci sono nei vigneti».
La barricaia di affinamento
Le preoccupazioni sono altre. «I problemi sono più che altro legati alle vendite e, di conseguenza, alla fase produttiva vera e propria. Con il fermo del mercato Horeca, il rischio è quello di avere le cantine piene e una sovraproduzione importante: bisognerà gestire entrambe le situazioni. Di certo si rischia una produzione in grande eccesso. Le possibilità principali sono la distillazione volontaria o la vendemmia verde».
I vigneti in Veneto: la natura prosegue il suo corso
Il problema riguarda soprattutto le bottiglie di fascia medio bassa. «Per i vini a denominazione, invece, il fatto di poter rimanere più tempo in cantina può diventare un’opportunità, con affinamenti più lunghi. Però questo lo puoi fare se hai un’azienda che economicamente se lo può concedere. Temo che saranno in difficoltà quelle piccole cantine che non possono permettersi uno stop prolungato. Serve un aiuto Comunitario per salvare le nostre denominazioni».
In cantina si dovrà trovare spazio per i vini che non non sono venduti a causa del blocco del settore Horeca
«L’online sta iniziando a prendere piede – conferma Riccardo Pasqua - Credo soprattutto che chi era scettico, e che per questo prima del lockdown non si affidava a internet per gli acquisti di vino, ora abbia iniziato a vedere questa come un’opportunità anche per il futuro. Le piattaforme che offrono vendita di vini online si sono evolute, e il servizio è sicuramente efficiente. Secondo alcune previsioni, almeno la metà dei nuovi clienti sul web continuerà a utilizzare questo sistema di acquisto anche alla conclusione dell’emergenza».
I grafici mostrano alcuni risultati della ricerca di Nomisma - Wine Monitor
Riccardo Pasqua, comunque, guarda al futuro. «Il dopo emergenza? Dobbiamo essere ottimisti, e pensare a un nuovo modo di ragionare. Bisogna essere più uniti, fare sistema. Per assurdo questa crisi potrebbe essere un trampolino di lancio per poter affrontare i mercati in maniera più unitaria, facendo squadra».
Riccardo Pasqua con il team cinese
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a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Gennaro Schiano, titolare di Cantine del Mare a Monte di Procida (Napoli)
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Marco Speri ha fondato la sua azienda Secondo Marco nel 2008