18-07-2017
Feudo di Mezzo è una delle contrade acquistate da Cusumano per realizzare il progetto Alta Mora: tre ettari di vigneti a Nerello Mascalese ad alberello e spalliera a una altitudine di 650 m s.l.m
«Dici Etna, dici tutto». Quella di Diego Cusumano è una dichiarazione d’amore alla sua terra. Una terra antica e in parte ancora sconosciuta, da ritrovare, che si apre al mondo attraverso il suo vino. Welcome back: bentornati a ciò che già c’era, a un passato che profuma di vigna e sacrifici e che si versa con naturalezza nel futuro. Il contrasto apparente di questo messaggio nel video di lancio dell’Alta Mora Feudo di Mezzo Etna Rosso D.O.C. 2014 sfocia in armonia durante la cena nello spazio di The Loft: sopra Microsoft - dunque il regno della tecnologia - si parla di terra, uva, opportunità che si stanno aprendo sotto forma di speranze e lavoro. Grazie anche a quel vulcano. Il video conduce dritto a questo Nerello Mascalese in purezza prodotto in un numero limitato di sole 5mila bottiglie. Tempo, radici, memoria i termini scanditi in inglese per descrivere il pregiato vino che nasce in contrada Feudo di Mezzo appunto. Determinato ed elegante, frutto della natura e dell’artigianalità: quest’ultima riporta a quegli ottantenni che hanno restaurato con maestria i muretti, incantando lo stesso Cusumano.
Realizzata con i materiali naturali del luogo quali la lava e il coccio pesto, la nuova cantina di Alta Mora si integra perfettamente con la natura del territorio
Diego Cusumano
La bella vista dallo spazio The Loft
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky