24-03-2017
Hilse Soliani ed Enrico Bartolini (qui nella foto con Paolo Marchi) del Mudec di Milano (e tanto altro) hanno messo in scena a Identità Milano un "ristorante olfattivo"
Vulcanica, solare, fuori dagli schemi lei. Pacato, flemmatico, quasi zen lui. A vederli insieme, di primo acchito, Enrico Bartolini e Hilde Soliani, sembrano il giorno e la notte. Due persone opposte che non si incontrano e mai si incontreranno. Ma l’apparenza inganna e basta poco per comprendere cos’è che li unisce in un rapporto profondo, di sincera amicizia. L’amore per il cibo, con una buona dose di estro creativo e sensibilità.
Quello di Bartolini, iniziato da bambino con la voglia di sperimentare a tutti i costi il piacere di cucinare da solo, riproducendo la ricetta dei bomboloni alla crema delle zie. Sbocciato poi grazie al talento e alla curiosità. Quello della Soliani, che ha dedicato più di una linea delle sue fragranze all’alta cucina, ricreando la trasposizione olfattiva di piatti che le hanno lasciato qualcosa di più - da cui sono nate le sue collaborazioni con gli chef - perché solo attraverso il profumo si riesce a catturare un istante, una sensazione, un momento speciale.
E anche qui si ritrovano. Per Bartolini il profumo è straordinariamente importante. L’elemento che colpisce di più subito dopo l’aspetto estetico e che «si fissa nella memoria, anche a distanza di tempo». Che caratterizza un piatto, esaltandone il gusto e l’esperienza di degustazione.
Ed è per questo che al Mudec ha scelto di creare qualcosa di molto particolare: accompagnare ognuna delle entrate a dei profumi, in un piccolo percorso olfattivo.
Bartolini con il suo secondo Remo Capitaneo
La ventresca di tonno di Soliani/Bartolini, un omaggio al Giappone
L’assaggio però non è stato concesso a tutti, ma solo ai privilegiati che hanno partecipato allo spettacolo interattivo di Hilde, il “ristorante olfattivo”. Per capire come individuare, grazie alle fragranze, il menu più adatto alla personalità.
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a cura di
figlia dei mitici anni '80, una passione per la scrittura nata in ufficio stampa e una per l'enogastronomia che c'è sempre stata. Esploratrice instancabile di ristoranti, piatti, abbinamenti e sapori, scrive di cibo come giornalista free-lance per il suo sito multiautore ilpelonelluovo.it e per alcune testate online, tra le quali iodonna.it