03-06-2018
Tekuna Gachechiladze, chef di Cafe Littera a Tbilisi, capitale della Georgia. Una laurea in psicologia, un diploma da cuoca al Culinary Institute di New York, la troveremo ad Al Meni, Rimini, il 23 e 24 giugno prossimi
«Nove anni fa abbiamo portato qui Alain Ducasse. Gli abbiamo fatto assaggiare i dumpling di carne khinkali di derivazione mongola, gli involtini di melanzane e noci badrijani nigvzit, retaggio dell’invasione persiana, lo stufato d’agnello chakapuli… Era così colpito che a un certo punto ci ha chiesto di parlare con lo chef. ‘Chef?’, l’hanno guardato stupiti, ‘in questo ristorante non ce n’è uno solo, sono in tanti a cucinare’. È li che ho capito che bisognava cambiare qualcosa».
La madrina del cambiamento georgiano si chiama Tekuna Gachechiladze ed è la cuoca che nell’ultimo decennio sta cercando di rivoltare come un guanto la cucina tradizionale del suo paese. Una tradizione di sapori sorprendenti, ci s’intenda, perché il pensiero entusiasta dell’ammiraglio francese era lo stesso nostro prima che entrassimo al Cafe Littera di Tbilisi, alla fine di un bel viaggio nel Kakheti, la culla dei vini del mondo. Avevamo trovato pomodori più esplosivi dei nostri, meravigliose insalate di verdure, khachapuri da divorare in quantità, pane di mais mchadi che aiutami a frenare la pesca. Chi s’aspettava una cucina così leggera, profumata e per molti versi simile alla nostra? Peccato che, pellegrinando di locanda in locanda, le pietanze tendevano a rimanere sempre le stesse. «La nostra cultura gastronomica», illustrava Tekuna, caschetto biondo, inglese fluente e una loquela appassionata, «risente ancora dell’immobilismo sovietico, durato 70 anni. Siamo stati così ossessionati dal fatto di voler mantenere la nostra lingua, i nostri nomi e il nostro gusto che alla fine abbiamo eretto un muro impermeabile alle cose nuove».
L'apertura del pasto al Cafe Littera, una formula molto conviviale
Insalata di funghi
Merluzzo in crosta di noci su purea di sedano e salsa di dragoncello
La dimora art nouveau del ristorante
Splendido il giardino esterno
L'opulenza delle sale interne
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.