13-10-2025

Must have d'autunno in Via Stampa a Milano...e quel piatto di funghi folgorante

Va sempre più definendosi la cucina dello che Danilo Bonanno: ex dottorando, lascia i banchi dell'università per ricominciare da zero ai fornelli. E oggi i frutti iniziano a sentirsi tutti: noi li abbiamo gustati boccone dopo boccone nella nuova carta di stagione

Funghi, salsa di mandorla, miso, emulsione di tuor

Funghi, salsa di mandorla, miso, emulsione di tuorlo d'uovo

C’è chi il cuoco lo fa per devozione e sente come un bisogno di esprimere una parte di sé attraverso un piatto.

C’è chi invece questo amore vede spuntarlo senza neanche accorgersene, quasi per caso. Si comincia a cucinare per esigenza, e poi si rimane per una vita intera ai fornelli, per scelta. Ma quel sentire, quel bisogno di esprimersi attraverso sapori e consistenze diventa proprio per questo ancora più concreto.

Danilo Bonanno, chef del ristorante Via Stampa a Milano da due anni, era pronto a dirigere la sua carriera verso strade ben diverse. 

«Il mio primo turno in cucina risale a dieci anni fa ormai ed è stato totalmente non voluto. Facevo il barman in Inghilterra per pagarmi una stanza e portare avanti il dottorato post laurea. Una sera c’era la cucina decimata e lo chef voleva gente dalla sala. Mi sono proposto, ho fritto patatine e fatto insalate per una serata intera... e non sono più tornato al bar. Così sono rimasto in cucina a dare una mano, per poi lasciare l’Inghilterra e mettere in pausa gli studi. In quei mesi è scattato qualcosa e mi sono convinto nel tipico mix tra paura e coraggio a cambiare percorso».

Verona, tanta Sicilia, Malta e poi Parma dove Danilo vive la prima vera esperienza da chef, per poi approdare finalmente in Via Stampa, dove mantiene una linea fedele alla filosofia originaria del locale: microstagionalità e accoglienza genuina.

È piacevole poter ascoltare la voce di chi preferisce non gonfiare il petto, e riconosce i limiti di chi in cucina ci entra in punta di piedi a 26 anni – in ritardo rispetto a tanti giovanissimi -. Oggi Danilo, siciliano di origine, di anni ne ha 37 e riconosce in sé più che una maturità, un’identità palpabile che guida alla creazione in maniera più naturale e spontanea; idee e gusto non sono forzati, ma si plasmano ascoltando le esigenze di ciascuna stagione.

Pan brioche, paté di fegatini, scampo crudo, mela verde

Pan brioche, paté di fegatini, scampo crudo, mela verde

E questa autunnale si presenta in tutto il suo comfort per contrastare cieli plumbei, portando sempre un accento di morbidezza in ciascun piatto, intimimamente legata a una punta di acidità per stimolare la percezione dell’ingrediente, completando il quadro con leggeri amari, rotondità e grassezza: ci arriva attraverso i vegetali, ma anche la carne o la pasta fresca che mai manca nel menu di Stampa. Poca stratificazione e molta essenzialità, e dove questa viene diluita, compensa una lucidità nell’armonizzare tutti gli ingredienti nel piatto.

Ciò che più conforta è la percezione di avvertire che Danilo non è un cuoco che cucina per sé, ma per i suoi ospiti: vuole accoglierli nel sapore; vuole invitarli a vivere lo spazio di Via Stampa come un ritaglio di tempo per ripristinare i sensi e rallentare. Potete farlo a pranzo quando il locale si riveste di una luce bellissima, o a cena, per godersi la giusta intimità.

Bottoni ripieni di genovese all'ossobuco, polvere di limone bruciato

Bottoni ripieni di genovese all'ossobuco, polvere di limone bruciato

Battuta di pecora, ribes, erba cipollina e grano saraceno

Battuta di pecora, ribes, erba cipollina e grano saraceno

Must have d'autunno: il Bottone e non un risotto all’ossobuco; lo stracotto diventa ripieno di una sfoglia sottile, che poggia su un assoluto di cipolla bruciata, salsa al midollo e fondo bruno; la Zucca arrosto, con sottili sentori di castagna, viene sollevata dalla salsa verde alla base e una caponata in spuma che ripulisce il palato; la Pecora in tartare viene “scaldata” dal calore del suo grasso, mentre giunge un pizzico di piccantezza dall’erba cipollina e la pulizia fresca del ribes.

Carnaroli al burro acido, marsala, cappero di salina e caffè

Carnaroli al burro acido, marsala, cappero di salina e caffè

Pera al mosto cotto, ricotta al cardamomo e burro nocciola salato: un dessert per chi ama una carezza morbida a fine pasto senza dosi eccessive di zucchero

Pera al mosto cotto, ricotta al cardamomo e burro nocciola salato: un dessert per chi ama una carezza morbida a fine pasto senza dosi eccessive di zucchero

Il Carnaroli – che avremmo preferito un pizzico indietro in cottura – è sospeso tra Milano e la Sicilia, che percepiamo nel cappero; questo spalanca il naso preparandolo ad assorbire le note calde e tostate del caffè, finissimo, crea un velluto sul palato; il burro acido avvolge senza appensatire e, infine, il fondo di Marsala evoca quasi un leggero torbato.

Ma nulla sarebbe questa stagione senza un piatto dedicato ai funghi: fungo ostrica alla brace, finferli saltati in padella con olio e aglio e in cima porcini a crudo con tre salse, quindi, mandorla in purezza, con mandorle siciliane, latte di mandorla, sale e succo di limone; miso ottenuta dal miso "bruciato" in forno e una riduzione di vino bianco, aceto di riso, zenzero e funghi shiitake, e salsa al tuorlo d'uovo cotto sottovuoto con Marsala, sale e pepe nero, poi emulsionato con olio d'oliva. Eleganti, umami e legate da un'unica anima, il (pro)fumo di brace.

Avanti tutta!


Assaggi

di

Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, dal 2021 è redattore per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.