Ci siamo. D’altronde per brindare a un compleanno speciale, quello dei vent’anni di Identità Milano, servono soprattutto vini speciali. Quest’anno inauguriamo così il nostro Salone del vino e delle bollicine all’interno del congresso, un’area dedicata agli appassionati, agli esperti e agli operatori del settore. «Ma non si tratta di una semplice fiera del vino, anzi – precisano Cinzia Benzi e Raffaele Foglia – L’intenzione di questo Salone è quella di presentare una accurata selezione di cantine, che rappresentano l’eccellenza, valore che contraddistingue anche le scelte di Identità Golose». Non solo cantine, ma anche approfondimenti. Ci saranno dei Salotti del Vino, su invito, che avranno ciascuno, come titolo, una canzone che ci riporta al 2005, essendo i vent’anni del congresso. Si inizia sabato 22 febbraio alle 12, con “Il giorno dei giorni” di Ligabue per parlare di Bollicine del Mondo; domenica 23 febbraio alle 12 “Incantevole” dei Subsonica sarà la colonna sonora virtuale per un approfondimento legato ai vini bianchi. “Mentre tutto scorre” dei Negramaro, sempre domenica ma alle 15, introdurrà il tema dei vini rossi. Infine lunedì 24 febbraio alle 14, si torna alle Bollicine con “What if” dei Coldplay.

Amorim Cork Italia e la sostenibilità
Da oltre 25 anni
Amorim Cork Italia assicura avanguardia scientifica e perfezione sensoriale ai propri clienti. Protagonista nel mondo delle chiusure per vino, birra e distillati, l'azienda fa dei suoi prodotti un potente veicolo di sostenibilità, come il tappo
Xpür® Qork, chiusura in microgranina con collante vegetale, e il
BeeW®, rivestimento in cera d'api biodegradabile per migliorare l'omogeneità sensoriale dei vini. Lo sguardo è da sempre rivolto a rendere efficace il binomio che unisce tecnologia e natura, tanto da essere tra le poche realtà italiane ad aver completato un percorso di economia circolare completamente interno grazie a
Suber, linea di arredamento di alto design. I complementi
Suber vengono realizzati con la granina dei tappi in sughero raccolti e riciclati dalle onlus aderenti all’iniziativa
ETICO, ulteriore progetto dell’azienda, che offre loro un lauto sostegno economico in cambio della partecipazione, per supportare le attività di ciascuna. Accento vigoroso anche quello sulle risorse umane, con oltre 47 iniziative di work-life balance per una migliore armonia tra vita personale e lavorativa della grande famiglia
Amorim. Oggi, può contare una serie di certificazioni, come quella del bilancio di carbonio negativo o FSC per i propri tappi, ma anche riconoscimenti, come i percorsi attivi di
Family Audit, Organizzazione + e per la parità di genere in azienda.
Bellenda: «Il nostro stile? Pensare, credere, fare»
Partner di
Identità Golose,
Bellenda porterà nei tre giorni di manifestazione i suoi Valdobbiadene più iconici con un’attenzione particolare alle vecchie annate dei metodi classici. Lo stile di
Bellenda è riassunto in tre parole: pensare, credere, fare. L'approccio è una giusta combinazione di estro e concretezza, radicato in un territorio unico come il
Conegliano Valdobbiadene.
Bellenda affronta il mondo del
Valdobbiadene in modo non convenzionale, creativo ed elegante, ritagliandosi una nicchia produttiva esclusiva: quella del metodo classico. Per
Bellenda, la vigna è opera congiunta di uomo e natura, un sistema vitale da mantenere integro. Da qui la decisione di approfondire e applicare in azienda l’agro-forestazione, per creare un equilibrio delicato che dà forma a vini in grado di raccontare la personalità di chi li produce e tutelare la terra che rappresentano: animali in vigna, rimboschimento e apicoltura sono parte integrante alla base dei vini di
Bellenda.
Caccia al Piano, Bolgheri e la visione della famiglia Ziliani
All’inizio degli anni 2000,
Franco Ziliani, proprietario della
Guido Berlucchi e pioniere della nascita del
Metodo Classico in Franciacorta negli anni ’60, decide di scommettere su un territorio emergente come quello di Bolgheri in Toscana con l’obiettivo di cimentarsi nella realizzazione di grandi vini rossi. La scintilla, che culmina con l’acquisto della
Tenuta Caccia al Piano nel 2003, scocca dopo aver visitato il vigneto di San Biagio, un meraviglioso areale che gode di una posizione privilegiata nel territorio Bolgherese e di una vista sul mare di grande fascino. Il desiderio di comprendere con pazienza il territorio bolgherese, rispettando ciò che è già stato fatto dai grandi protagonisti che hanno reso celebre il vino di queste terre, ha guidato sin dall’inizio il lavoro di
Franco Ziliani, oggi portato avanti dai figli
Cristina,
Arturo e
Paolo. La
Tenuta si trova a Castagneto Carducci nella frazione di Bolgheri e nasce dalla ristrutturazione di un antico feudo venatorio di proprietà della nobile famiglia
Della Gherardesca, datato 1868. Il casale, grazie ad un attento lavoro di riqualificazione nel pieno rispetto del territorio circostante, è stato ampliato e trasformato nella sede attuale della cantina.

Enrica, Dominga e Marta Cotarella
Famiglia Cotarella, nel cuore della viticoltura
Famiglia Cotarella è un marchio giovane, ma al contempo storico, che ha alle sue spalle decenni di esperienza e di tradizione nel campo vitivinicolo. Un brand che raccoglie sotto di sé il meglio della produzione e tutte le competenze sviluppate ed acquisite nel corso degli anni: partendo da
Falesco ed arrivando a
Cotarella, passando per
Le Macioche, Tenuta nel cuore del Brunello di Montalcino, e
Liaison, per chiudere il cerchio con
Intrecci: Scuola di Alta Formazione di Sala. L’azienda è stata fondata nel 1979 a Montefiascone dai fratelli
Riccardo e
Renzo Cotarella: due enologi, profondamente radicati in questa terra a cavallo tra Lazio e Umbria, che nel corso degli anni hanno ricoperto importanti cariche nel settore del vino, ottenendo significativi riconoscimenti.
Dominga,
Marta ed
Enrica Cotarella, una nuova, terza, generazione è ufficialmente approdata alla guida dell’azienda di Famiglia. Con la nuova architettura di marca,
Famiglia Cotarella è diventato il brand di riferimento che racchiude
Falesco (per i vini della tradizione),
Cotarella (per i top di gamma),
Intrecci (la scuola di Alta Formazione) e
Liaison (marchio per la distribuzione di
Champagne Alexandre Filaine e Vilmart e del vino
Per Papà dell’azienda
Castello di Cigognola).

Diego Bosoni nella nuova cantina di Lvnae
Lvnae, nel segno del Vermentino
La storia di
Lvnae è la storia della famiglia
Bosoni, del vitigno
Vermentino e del territorio dei Colli di Luni, un paesaggio unico stretto tra il marmo delle Apuane e il Mar Ligure. Il parco vitato conta 65 ettari di proprietà e, oltre al
Vermentino che qui si esprime in vette di rara eccellenza, accoglie anche varietà antiche e tipiche del luogo come l'
Albarola, il
Vermentino Nero o la
Pollera.
Lvnae offre nella sua gamma diverse espressioni di
Vermentino, interpretando i suoli ma anche - nella versione più prestigiosa - il fattore tempo. L'iconica
Etichetta Nera, ormai diventata sinonimo di
Lvnae, nasce nei suoli scheletrici sulle alte colline dell’entroterra. Dai suoli pedecollinari nasce il
Vermentino Etichetta Grigia; infine dai filari più vicini al mare, sabbiosi e sciolti, prende forma
Labianca.
Cavagino, è la voce solista di un
Vermentino elegante e complesso e rappresenta uno dei primi cru del suo genere, mentre vino di punta, è
Numero Chiuso, prodotto in due storici vigneti e in una tiratura di sole 2.600 bottiglie. Frutto di esperienza, ricerca e immaginazione, Numero Chiuso affina in botte per 18 mesi e sfida il tempo sul terreno della complessità e della pazienza.
Cuvée Lunae, infine, è un metodo classico millesimato in equilibrio perfetto tra
Vermentino e
Albarola. Tutti questi vini trovano casa nella bellissima nuova cantina di
Lvnae.
Marchiopolo, un progetto che punta sempre in alto
«Amiamo la terra, rispettiamo il patrimonio vitivinicolo italiano e siamo appassionati del pensiero eno-gastronomico. Grazie alle competenze e alle risorse messe in opera, siamo alla ricerca continua dell'eccellenza al fine di proporre dei vini da collezione». Questa è la filosofia di
Marchiopolo, un’azienda ma soprattutto un progetto all’insegna dell’eccellenza. L’idea, infatti, è quella di proporre il meglio di ogni territorio vinificando solo le annate eccellenti; preservare e riscoprire i vitigni autoctoni, esaltandone il loro carattere; lavorare dalla terra al bicchiere con i migliori esperti del settore. Così il team, guidato ora da
Edoardo Marchiorello, va alla ricerca delle migliori produzioni, per offrire prodotti di alta qualità. Al
Congresso di
Identità Golose, a Milano, ci saranno alcune di questi vini che sicuramente incuriosiranno gli addetti del settore. Inoltre sarà presentato il progetto
Pick Pock Creations: piatti gourmet cotti a bassa temperatura e pronti a domicilio. «
Pick Pock Creations è un viaggio enogastronomico che esalta la cultura del mangiare bene e sano con sapori autentici, ricette gustose e materie prime stagionali di qualità: la felicità del mangiar bene formato gourmet». Queste
Creations ci accompagneranno anche durante i pairings.
Sardinia Terroirs, 9 diverse anime della Sardegna
A
Identità Golose 2025 debutta il progetto
Sardinia Terroirs, nato con l’obbiettivo di valorizzare il patrimonio identitario e rappresentativo dell’intera isola è oggi rappresentato da 9 aziende vinicole che hanno deciso di unirsi in un cluster che ha l’obiettivo di stimolare il dibattito e far crescere un movimento che porti il nome della Sardegna enologica in giro per il mondo. I nove produttori di varie zone enologiche dell’isola, da nord a sud, toccando i principali vitigni autoctoni sardi: Il Logudoro con il
Vermentino di Sardegna di
Vitivinicola Cherchi, l’Oristanese e il Sarcidano con il
Bovale di
Quartomoro di Sardegna e di
Olianas, il
Mandrolisai con il blend
Cannonau-
Bovale-
Monica di Fradiles, la Gallura con il
Vermentino di Gallura di
Sa Raja, il Nuorese e l’Ogliastra con il
Cannonau di
Iolei e
Perda Rubia, il Cagliaritano con il
Nuragus di
Antonella Corda e il Sulcis con il
Carignano di
Giba. Un universo enologico che trova il suo
trait d’union nell’identità comune di queste aziende: lo stile artigianale e identitario dei vini, la dedizione quotidiana al lavoro e alla produzione vitivinicola, per valorizzare le diversità e i Terroirs dell’Isola.

Liliana e Antonio Intiglietta nelle vigne
Tenuta Liliana, la sfida si chiama Cabernet Sauvignon
Fondata da
Liliana e
Antonio Intiglietta,
Tenuta Liliana è nata nel 2017 a Parabita, nell’entroterra di Gallipoli. Il parco vitato consta di 13 ettari e il
Cabernet Sauvignon occupa quasi il 90% della superficie vitata, affiancato da
Petit Verdot,
Cabernet Franc e
Sauvignon Blanc. I vigneti sono condotti in regime biologico e la vendemmia è manuale. La cantina high-tech è pensata per trattare il frutto con la massima delicatezza; si usano vasche d’acciaio e in cemento, barrique e tonneaux di rovere francese. Il
“Tenuta Liliana”, vino simbolo della tenuta, è dedicato – come tutta l’azienda – a
Liliana. In effetti, la determinazione e lo stile della produttrice si ritrovano in questa sorprendente espressione di
Cabernet Sauvignon. Frutto di una selezione delle uve provenienti dai 13 ettari aziendali, questo primo vino mette in risalto il potenziale espressivo di questo terroir.
Tenuta Liliana 2022 rappresenta l’inizio della visione enologica dell’azienda.
Varvaglione 1921: l’amore, la famiglia e la Puglia
Una storia è fatta di tempo, di anni, di generazioni, di amore. La storia dell’azienda inizia a Leporano, alle porte di Taranto, dove fanno vino da cento anni. C'è una storia dietro al nome
Varvaglione 1921: una storia di famiglia e di un'azienda vitivinicola che parla della Puglia nel mondo, avendo fatto del
Primitivo di Manduria il proprio portabandiera. Sotto lo sguardo e la guida di
Cosimo e
Maria Teresa Varvaglione, il testimone passa alla quarta generazione della famiglia che si affaccia sul terzo millennio con la stessa grinta e ottimismo che hanno caratterizzato i nonni e i bisnonni. La visione della famiglia
Varvaglione è di un futuro sostenibile. Per questo motivo il titolare ed enologo dell'azienda,
Cosimo Varvaglione, ha consolidato la collaborazione di importanti università nel monitoraggio dei vigneti, all'insegna del rigore nella cura della vigna e del rispetto per l'ambiente
Varvaglione 1921 ha sempre integrato metodi produttivi innovativi senza dimenticare mai le tradizioni.
Le eccellenze proposte da WineTip
Anche quest’anno
WineTip è presente alla tre giorni
Identità Milano per celebrare con somma gioia il 20° anniversario del
Congresso. Tema portante di quest’edizione 2025 è “Identità Future – 20 anni di nuove idee in cucina” e coerentemente con lo spirito della manifestazione, WineTip proporrà quattro cantine della propria Distribuzione:
Di Sipio,
La Costa,
Lilly Bui e
Tappero Merlo. Ciascun produttore proporrà in assaggio due sue etichette e sarà coinvolto in alcuni
Salotti del vino dedicati agli ospiti del
Congresso. In particolare, gli appuntamenti saranno: Domenica 23 febbraio alle ore 12 il
Salotto del vino con la produttrice
Claudia Crippa di
La Costa; Lunedì 24 febbraio alle ore 14 il
Salotto del vino con le cantine
Tappero Merlo, in compagnia del produttore
Domenico, e
Di Sipio, in compagnia del produttore
Paolo;
Lilly Bui, in compagnia di
WineTip.

Lo spumante Rathfinny dall'Inghilterra, che sarà presentato da Zafferano Distribuzione
Zafferano Distribuzione, bollicine da tutto il mondo
Zafferano Distribuzione debutta a
Identità Milano con il progetto
"Metodo Classico dal Mondo", un viaggio attraverso le migliori bollicine internazionali. L'azienda offrirà una degustazione esclusiva con etichette d'eccellenza:
Rathfinny (Inghilterra), espressione del metodo classico britannico;
Casa Valduga (Brasile), icona dello spumante sudamericano;
Loxarel (Spagna), innovazione enologica catalana; e
San Cristoforo Franciacorta (Italia), simbolo della tradizione italiana. Tra i protagonisti spicca
Chavin, una raffinata bolla francese analcolica 100%
Chardonnay. L’evento sarà un’occasione unica per esplorare il fascino delle bollicine globali e scoprire il racconto di territori e innovazione.