06-12-2021
Sensibilizzare allo sviluppo sostenibile, anche in cucina. La gastronomia belga è senza dubbio una delle principali leve su cui punta il turismo per stimolare i viaggiatori a guardare e vivere le Fiandre con nuovi occhi e rinnovato spirito. Lo dimostra il grande fermento sul tema che si respira in tutta la regione. Negli ultimi mesi riflettori puntati in primis sulla città di Anversa che, ospitando i The World‘s 50 Best Restaurants 2021, ha dato il via il 5 ottobre ad un autunno all’insegna del gusto. Nella prestigiosa lista internazionale sono annoverati anche nomi rappresentativi della gastronomia belga: al 36° posto il ristorante Hof van Cleve di Peter Goossens, a Kruishouten, mentre nel ranking 51-100 spiccano i ristoranti The Jane di Anversa e Willem Hiele di Koksijde.
La recente cerimonia dei 50Best ad Anversa
La tensione al rinnovamento viene però dai giovani talenti della gastronomia belga, che da tempo sono portavoce e protagonisti di una rivoluzione, concepita, nutrita e partita con i Flanders Kitchen Rebels: un gruppo di 64 tra i migliori chef under 35, accomunati da uno spirito ribelle, dalla passione per la cucina e dal rispetto per i prodotti locali, puntando sulla genuinità e la ricerca di nuove trame e nuovi sapori. Una new wave generazione di creativi che ha ridato vita e vigore alle tradizioni, partendo dall’esperienza e dalle competenze tramandate di padre in figlio. Grazie a loro le ricette fiamminghe rinascono, i prodotti locali tornano a essere serviti secondo tradizione, selezionati e spesso coltivati direttamente dagli chef nei loro orti.
In Italia alcuni di loro si erano fatti conoscere già ai tempi di Expo 2015, come Jan Tournier del Cuchara a Lommel e Frederick Deceuninck del Sel Gris a Duinbergen, entrambi con ristoranti una stella Michelin. È stata poi proprio la premiazione dei The World‘s 50 Best l’occasione perfetta per dar voce agli ambasciatori della cucina belga nel mondo: Willem Hiele, Gert De Mangeleer, Ingrid Neven, Sergio Herman, Seppe Nobels, Peter Goossens, Nick Bril, Viki Geunes, Christophe Hardiquest, Nicolas Decloedt & Caroline Baerten, Sepideh Sedaghatnia. A cominciare proprio da Hiele, che accoglie gli ospiti insieme alla padrona di casa Shannah, nell’ex casa di pescatori dei genitori trasformata in ristorante. La sua è una cucina molto legata al territorio: coltiva e raccoglie erbe e verdure, prepara il rombo in sacchi di caffè di juta e cuoce il suo agnello nei carboni ardenti nella sabbia. La grande passione per i prodotti locali e regionali, in primis il tartufo e il burro, sono il segno distintivo anche di Ingrid Neven, già Ladychef dell’anno 2010 e incoronata Masterchef belga nel 2011, che nel suo locale ricavato da un magazzino a due passi dal porto di Anversa, combina influenze asiatiche e italiane, con azzeccati wine pairing.
Piatti dello chef Seppe Nobels
Per informazioni: visitflanders.com/it
Fiandre, l’innovazione a servizio del territorio.
a cura di
A cura della redazione di Identità Golose
Gert de Mangeleer, chef del ristorante tre stelle Hertog Jan vicino Brugge in Belgio, ritratto a Londra in versione unplugged, al naturale, foto tratta dal suo sito. Gert e il suo socio Joachim Boudens hanno annunciato che chiuderanno il prossimo mese di dicembre. L'ultimo servizio sarà il giorno 22
Thomas Locus, chef del Bistro Margaux a Sint-Martens-Bodegem, è uno dei 22 Flanders Kitchen Rebels, cuochi fiamminghi under 35 che stanno rinnovando la gastronomia delle Fiandre. Sarà uno dei quattro protagonisti delle due cene di lunedì e martedì prossimi a Identità Expo
Crema e crumble di pistacchio e mela verde di Gert De Mangeleer del ristorante Hertog Jan di Brugge (Bruges) in Belgio, telefono +32.(0)50.673446. Già caffè, bar e brasserie, l'insegna ora è un ristorante di cucina d'autore, con 3 stelle Michelin ben scintillanti in cima (foto del post di Kristof Vranken)