06-12-2021

Dalle Fiandre con gusto: presente e futuro della gastronomia belga

SPECIALE FIANDRE - La cucina è senza dubbio una delle principali leve su cui punta il turismo fiammingo. Lo dimostrano il grande fermento sul tema che si respira in tutta la regione, i tanti giovani chef, i ristoranti stellati, gli eventi internazionali..

Sensibilizzare allo sviluppo sostenibile, anche in cucina. La gastronomia belga è senza dubbio una delle principali leve su cui punta il turismo per stimolare i viaggiatori a guardare e vivere le Fiandre con nuovi occhi e rinnovato spirito. Lo dimostra il grande fermento sul tema che si respira in tutta la regione. Negli ultimi mesi riflettori puntati in primis sulla città di Anversa che, ospitando i The World‘s 50 Best Restaurants 2021, ha dato il via il 5 ottobre ad un autunno all’insegna del gusto. Nella prestigiosa lista internazionale sono annoverati anche nomi rappresentativi della gastronomia belga: al 36° posto il ristorante Hof van Cleve di Peter Goossens, a Kruishouten, mentre nel ranking 51-100 spiccano i ristoranti The Jane di Anversa Willem Hiele di Koksijde.

La recente cerimonia dei 50Best ad Anversa

La recente cerimonia dei 50Best ad Anversa

Più in generale, con 94 stellati Michelin distribuiti sul territorio, le Fiandre vantano una delle più alte densità di ristoranti gourmet al mondo. La premiazione è stata il kick off del Flanders Food Festival, il programma che fino al 14 novembre ha rappresentato l’occasione perfetta per gustare la cucina belga, conoscerne la tradizione, le nuove tendenze, i talenti più promettenti, tra cene e degustazioni in rinomati ristoranti, incontri con grandi chef, tour e visite in birrifici e aziende agricole. La due giorni “Produttori aperti” il 23 e 24 ottobre, inoltre, ha aperto le porte delle proprietà di circa 100 coltivatori e allevatori locali, attraverso la presentazione di prodotti tipici, il racconto della loro storia e l’illustrazione dei processi produttivi. Non sono mancate iniziative collaterali, come concerti, il Flanders Finest con una delegazione di giovani chef (Jong Keukengeweld) e i North Sea Chefs, festival cittadini come Smaakmeesters, Smaakmeesters Deluxe, Proeft Boutique, tutti ad Anversa, e Ostend Shrimp Croquette Festival, a Ostenda. Il tema “Gastronomy Tourism: Promoting Rural Tourism and Regional Development” è stato invece il fil rouge della sesta edizione del UNWTO World Forum on Gastronomy Tourism, dal 31 ottobre al 2 novembre al Concertgebow di Bruges. Ogni anno questo congresso internazionale riunisce politici, chef, imprenditori, accademici, produttori e altri esperti del settore turistico e gastronomico per promuovere il turismo gastronomico come motore dello sviluppo sostenibile.

La tensione al rinnovamento viene però dai giovani talenti della gastronomia belga, che da tempo sono portavoce e protagonisti di una rivoluzione, concepita, nutrita e partita con i Flanders Kitchen Rebels: un gruppo di 64 tra i migliori chef under 35, accomunati da uno spirito ribelle, dalla passione per la cucina e dal rispetto per i prodotti locali, puntando sulla genuinità e la ricerca di nuove trame e nuovi sapori. Una new wave generazione di creativi che ha ridato vita e vigore alle tradizioni, partendo dall’esperienza e dalle competenze tramandate di padre in figlio. Grazie a loro le ricette fiamminghe rinascono, i prodotti locali tornano a essere serviti secondo tradizione, selezionati e spesso coltivati direttamente dagli chef nei loro orti.

Gli ingredienti principali? Restano innovazione ed estro, abbinati a una buona dose di conoscenza e abilità, competenze acquisite nelle migliori scuole di cucina delle Fiandre. Lo racconta bene lo chef Dennis Broeckx, 33 anni, del ristorante stellato L’épicerie du Cirque di Anversa: «Sono stato selezionato tra i Jong Keukengeweld, il collettivo di chef sotto i 35 anni che fanno qualcosa di innovativo e di personale, partendo dal prodotto, che per me è tutto. L’essenza della nostra cucina è l’avversione allo spreco e ridurre l’impatto ambientale. Ora i nostri clienti cominciano a capirlo e apprezzarlo».

In Italia alcuni di loro si erano fatti conoscere già ai tempi di Expo 2015, come Jan Tournier del Cuchara a Lommel e Frederick Deceuninck del Sel Gris a Duinbergen, entrambi con ristoranti una stella Michelin. È stata poi proprio la premiazione dei The World‘s 50 Best l’occasione perfetta per dar voce agli ambasciatori della cucina belga nel mondo: Willem Hiele, Gert De Mangeleer, Ingrid Neven, Sergio Herman, Seppe Nobels, Peter Goossens, Nick Bril, Viki Geunes, Christophe Hardiquest, Nicolas Decloedt & Caroline Baerten, Sepideh Sedaghatnia. A cominciare proprio da Hiele, che accoglie gli ospiti insieme alla padrona di casa Shannah, nell’ex casa di pescatori dei genitori trasformata in ristorante. La sua è una cucina molto legata al territorio: coltiva e raccoglie erbe e verdure, prepara il rombo in sacchi di caffè di juta e cuoce il suo agnello nei carboni ardenti nella sabbia. La grande passione per i prodotti locali e regionali, in primis il tartufo e il burro, sono il segno distintivo anche di Ingrid Neven, già Ladychef dell’anno 2010 e incoronata Masterchef belga nel 2011, che nel suo locale ricavato da un magazzino a due passi dal porto di Anversa, combina influenze asiatiche e italiane, con azzeccati wine pairing.

Piatti dello chef Seppe Nobels

Piatti dello chef Seppe Nobels

Tre stelle Michelin e otto anni nella Top 50 dei The World’s 50 Best , infine, per Sergio Herman: dopo i primi 25 anni a capo nel ristorante a conduzione familiare Oud Sluis a Sluis, chiuso nel dicembre 2013, ha aperto Le Pristine (una stella) e The Jane (due stelle) ad Anversa, Restaurant Pure C (due), AIRrepublic (una stella) e Blueness a Cadzand-Bad, con un’ampia e variegata offerta. Ennesima dimostrazione di come «nelle Fiandre amiamo la vita e il buon cibo: lo scoprirai ovunque sceglierai di metterti a tavola», lo sostiene lo chef Peter Goossens del tristellato Hof van Cleve. Provare per credere!

Per informazioni: visitflanders.com/it


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