Identità Golose 2015 si può riassumere in alcune cifre: 678 ristoranti, 484 in Italia e 186 nel resto del mondo, 33 Paesi diversi, con l’esordio di Russia, Argentina e Canada – è l’unica guida italiana a fornire una panoramica della cucina creativa dei cinque continenti - 107 collaboratori di cui 12 stranieri, perché è essenziale andare oltre il proprio orticello, 858 pagine, un 50% per cento in più rispetto all’esordio otto anni fa, e vorrà pur dire qualcosa… “La guida che leggono gli chef”, felice slogan coniato da Mondadori che edita per il secondo anno consecutivo, voluta e creata da Paolo Marchi, è stata presentata poco fa a Milano, negli spazi di Eataly Smeraldo, di fronte ad appassionati, professionisti e curiosi, bel mix che calza a pennello per un vademecum dei ristoranti d’autore che si caratterizza per dinamicità, freschezza, vivacità: basterebbe ricordare le 193 nuove insegne, un turn over ampio, perché Identità si aggiorna e riflette il cambiamento di un mondo – quello dell’enogastronomia, in impetuosa evoluzione. Oppure sarebbe sufficiente, tanto per dirne un’altra, citare il nome a sorpresa che si è aggiudicato il titolo di “Chef dell’anno”, una sorta di outsider poco conosciuto nel nostro Paese, Luca Fantin, 35enne trevisano di Silea, che guida la cucina del ristorante Bulgari Ginza Tower, a Tokyo. Già, perché il ruolo della critica enogastronomica non è mai quello di sancire l’ovvio, ma di raccontare l’inedito e fornire utili indicazioni per il futuro.

Marchi con Claudio Ceroni, Oscar Farinetti e la presentatrice Tarzia Trevisan
Sul palco dell’
Eataly milanese, sotto lo sguardo del padrone di casa
Oscar Farinetti – sempre più forte il legame tra queste due realtà - il primo a contendere il microfono alla conduttrice della serata,
Tarsia Trevisan, è stato
Claudio Ceroni, patron di
Magenta Bureau che di
Identità Golose è la struttura organizzativa. Ha tracciato un quadro che vede il marchio in forte sviluppo, grazie a una ricca serie di attività collaterali che affiancano quelle storiche (i congressi in Italia e all’estero, il sito
identitagolose.it, la guida stessa): ecco allora, ricordati gli sponsor principali (
Acqua Panna-S.Pellegrino, Birra Moretti, Ruinart), la finale del
concorso Birra Moretti, in programma il17 novembre presso
Alice ristorante con il residente di giuria
Claudio Sadler, il
Roma Food&Wine Festival presso
Eataly Roma, dal 29 novembre al primo dicembre, con il Campionato del pesto, che replicherà al
Milano Food&Wine Festival al MiCo Milano Congressi dal 7 al 9 febbraio, un giorno in anticipo rispetto al congresso
Identità Milano 2015. Poi, come si è già accennato, la crescente collaborazione con
Eataly, che darà anche vita a “Identità Golose per Eataly”, un nuovo spazio all’interno del sito di
Farinetti. Inoltre
Host 2015, dal 23 al 27 ottobre, con l'esordio della nuova collaborazione denominata
Identità Future. Ma prima ancora ci saranno tutte le attività legate all’
Expo…
Insomma, un quadro frizzante, tanto quanto la nuova grafica della guida, come sempre «tutta da leggere», lo ha sottolineato lo stesso
Marchi chiamando sul palco
Alessandro Pipero in rappresentanza dei tanti
- Marco Bolasco, Marco Stabile, Nino Di Costanzo, Enzo Vizzari, Mario Batali... – che vi hanno firmato le “Storie di gola”. E come promette di essere il congresso milanese, il programma è stato messo online proprio in queste ore sul sito, lo trovate
qui: tema portante “Una sana intelligenza”, la regione ospite sarà il Veneto, molti i focus nelle sale, alcuni ormai classici (
Identità Naturali, Identità di Pane e Pizza, Identità di Pasta), altri nuovissimi, come
Identità di Montagna, Identità Piccanti e
Identità Estreme.

La premiazione del miglior chef, Luca Fantin, del Bulgari Ginza Tower di Tokyo
Non resta che passare in rassegna la sfilata dei riconoscimenti. Detto di
Fantin miglior chef, il premio “Birra in cucina” è andato a
Fabrizio Ferrari de
Al Porticciolo 84 di Lecco; la miglior carta dei vini e distillati è stata quella del ristorante
Il Palagio del Four Seasons di Firenze, un applauso a
Walter Meccia, Edoardo Boncinelli e
Gabriele Fedeli; il miglior sommelier è una donna,
Elisa Bellavia del
Cinzia – da Christian e Manuel (
Costardi) a Vercelli; il miglior maître
Manuel Miliccia del
Piazza Duomo di Alba (Cn); il miglior cestino del pane quello del
Guido da Costigliole di Santo Stefano Belbo (Cn), premiata
Monica Magnini; la “sorpresa dell’anno” è stato
Gianluca Gorini, chef discepolo di
Paolo Lopriore a
Le Giare di Montiano (Fc); il miglior chef straniero
David Toutain dell’omonimo
ristorante parigino; il miglior sous-chef
Simone Nebbia, braccio destro di
Roberto Petza al
S’Apposentu di Casa Puddu a Siddi (Vs); il miglior pasticciere
Luca De Santi de
Al Mercato e del
Ratanà di Milano; la “giovane famiglia” è quella di
Elia e
Matteo Rizzo de
Il Desco di Verona, la miglior giornalista
Laura Lazzaroni de
L'Uomo Vogue.
Dulcis in fundo la migliore chef,
Marianna Vitale del ristorante
Sud di Quarto (Na).