24Re ovvero «Il Bistrò sul mare» come Ivano Seclì e sua moglie Giusy Ruberti hanno scritto sul biglietto da visita di un locale che ho avuto la fortuna di venere nascere sul lungomare di Leuca, Santa Maria di Leuca a essere precisi, dove l’Italia ha una delle sue punte estreme tanto che la basilica è intitolata a Santa Maria de finibus terrae.
Ivano e Giusy, salentini doc, sono dalla parte opposta rispetto al santuario, alla lanterna e a Punta Méliso dove sorgono, verso Punta Ristola dove è un peccato mortale la sera non soffermarsi per vedere il tramonto. Superata l’ultima rotonda della strada littoranea ionica, poche centinaia di metri e irrompe l’Adriatico, loro se ne stanno all’altezza della prima discesa, una corta scalinata in pietra, la stessa per il Lido Giulia. Info e prenotazioni al numero +39.334.9884955, e-mail info@24releuca.it.
Si va da loro per i crudi, per il pescato e per rilassarsi. Scordarsi la pasta e i primi in generale. Gli spazi sono talmente ridotti che Giusy non riuscirebbe
letteralmente a gestirli, tenuto pure conto della gentilezza e della pazienza connaturate al tipico turista estivo. E’ già un successo l’avere trovato il modo per incastonare prima di Pasqua un forno a vapore, sciocco pretendere di più.
Lui, classe 1984, calciatore di talento ma dal fiato corto, una laurea a Modena in ingegneria ambientale che avrebbe presto messo nel cassetto «perché vedevo laureati con 110 e lode che non trovavano lavoro», ha lavorato nel mondo dei concerti fino al 2008, poi è tornato al Sud e ha incrociato chi, sugli scogli in località Felloniche, avrebbe aperto un nuovo stabilimento. Impossibile non prenderlo in simpatia. Dal vivo o al telefono il suo benvenuto era lo stesso, scandito con voce squillante e allegra: «Grazie per avere scelto i bagni Marinelli. Sono Ivano, in cosa posso esserle utile?».
Lei invece era operaia a Berna in Svizzera, dieci anni in una fabbrica di scarpe per tornare in vacanza dove era nata. «Mi piaceva preparare i cocktail, così facevo la stagione in un bar che chiudeva tardi. Come ci siamo conosciuti? Di notte chi come me, ma anche lui, finiva tardi, andava a bere qualcosa a San Gregorio e una

Da poco, al 24Re ha fatto capolino il FRISCOUS® ovvero il cous cous di frisa, figlio di anni di ricerca di prodotti locali e produzioni di qualità che potessero concretizzare l'idea innovativa di proporre un prodotto capace di valorizzare e unire la tradizione salentina con quella del Mediterraneo. Da questa idea nasce la Gaele, +39.328.3065446, gaelesrl@libero.it, società con sede a Ruffano, nel cuore del Salento, che ha creato la start up che ha reso possibile portare avanti il progetto partendo da una selezione di semole e di farine di grano duro coltivate in Puglia. Tra gli ingredienti anche la curcuma. Nella foto una prima idea: Ceviche di friscous con pesce azzurro, cipolle e peperoni verdi.
mattina alle 4
Ivano, da marpione, mi vide da sola e si avvicinò al tavolino chiedendomi se poteva sedersi. Meno di due anni ed eravamo sposati».
Il sogno di uno divenne il sogno dell’altro: un’insegna tutta loro. Nel 2013 il primo spazio. Giusy si vide consegnare come buona uscita le chiavi di un giardino con gazebo in pieno centro di Leuca. Aperitivi, bollicine e crudi, che in Puglia sono una religione. L’estate successiva eccoli dove sono adesso. E non hanno proprio intenzione di fermarsi lì in eterno: «Il nostro cuore è a Punta Ristola, c’è un posticino che prima o poi ci vedrà protagonisti».
Lei dietro le quinte, lui in prima fila. «Ivano mi sprona a osare. Non sono mai sicura di quanto faccio, così mi mette davanti a decisioni che non posso più discutere. Il primo anno aggiunse al bere i crudi e l’estate seguente decise che non poteva mancare il tonno. Una mattina mi sveglio, apro il frigo di casa per preparare la colazione e cosa vedo? Un tonno, appeso intero che sgocciolava sangue! Non avevo mai pulito un pesce, ma si impara. Così, pian piano, ho preso confidenza fino a capire che posso diventare una cuoca».

Leuca vista alla vigilia della Pasqua 2017 dalla scala che dal lungomare Cristoforo Colombo conduce al 24Re
Ivano ha l’istinto e la carica del perfetto uomo di sala che dà la carica anche alla cucina: «Io dico sempre che se un piatto non convince subito chi lo ha pensato e preparato meglio lasciarlo perdere. I miei riferimenti? Sono due: Cannavacciuolo perché non tratta come schiavi chi lavora con lui e ha capito che, senza una squadra motivata alle spalle, non andrebbe da nessuna parte e poi Bastianich. Nessuno come Joe sa fare soldi con la ristorazione».
Ultima domanda: cosa vedete nel vostro futuro prossimo? Lui: «Più vini rossi in carta». Lei: «Qualche primo».