24-03-2019
Carlo Cracco e il sous chef Luca Sacchi, in apertura del giorno 2 a Identità Milano (foto Brambilla/Serrani)
Il giorno 2 di Identità Milano si apre con la lezione di Carlo Cracco, presente in 14 edizioni su 15. Sale sul palco con il delfino Luca Sacchi e una brigata di 12 elementi: «E’ il mio modo per ringraziarli per gli sforzi che hanno fatto da quando abbiamo aperto in Galleria, poco più di un anno fa» . È la premessa di una lezione molto tecnica, da sempre la vera cifra stilistica del vicentino. Il focus è su 3 ricette, scandite una dopo l’altra. ROGNONE E OSTRICA È un binomio che ci rimbalza ai tempi di Le Fooding, evento cult che ebbe luogo nell’anno 2010: in quell’occasione Cracco presentò per la prima volta i due elementi assieme, crudi, «anche perché», ricorda, «non esisteva una cucina in quel luogo». Ma il tarlo di esplorare quell’abbinamento è rimasto. «Ogni piatto non è mai finito», spiegava, «anzi, può sempre migliorare». Via con la preparazione. Il rognone è pulito dal grasso, poi scottato per un minuto in una cottura molto gentile, una rosolatura bianca cui si aggiungono aromi di rosmarino, salvia, aglio. Una volta fatto insaporito, è cotto nel sacchetto sottovuoto coi suoi liquidi, per 60 minuti a 55/58°C. E' poi fatto raffreddare. «Amiamo il rognone», spiegano Cracco e Sacchi, «perché è un alimento molto versatile, per cottura e abbinamenti».
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt