23-01-2022
Giuseppe Biuso e Matteo La Spada, protagonisti recentemente di una serata tutta siciliana tra pizza e cucina, nel locale di quest'ultimo, L'Orso di Messina
Matteo La Spada è uno dei protagonisti del "risveglio siciliano" nel mondo della pizza, un fenomeno - chiamiamolo così - piuttosto recente e che ha portato parecchi indirizzi isolani a primeggiare nel settore, da Palermo a Siracusa, passando per Milazzo e Messina. E proprio a Messina troviamo L’Orso, il locale dove opera La Spada, premiato con i Tre Spicchi dal Gambero Rosso e tra i Petra Selected Partners.
L'indirizzo è stato recentemente sede di una serata speciale, che ha ribadito quanto vi abbiamo appena detto: La Spada come maestro di impasti, lievitazioni e topping, tanto da mettersi a confronto - come spesso sta accadendo, negli ultimi anni - con un gran professionista proveniente dall'universo affine, quello della ristorazione fine dining. Per così dire, sotto il cielo dello Stretto una stella ha incontrato tre spicchi. “Viaggio a Messina - Lievitati e fermentati” è stata la cena che si è tenuta alla pizzeria L’Orso di Messina, una degustazione di dieci portate realizzate a quatto mani da La Spada e Giuseppe Biuso, chef del ristorante Il Cappero del Therasia Resort di Vulcano (Messina). Due alfieri del buon cibo che sono simbolo della rinascita messinese; per una sera si sono scambiati i ruoli, cimentandosi l’uno nelle specialità dell’altro. Insieme a loro anche il pastry chef del Cappero, Gianluca Colucci, che ha firmato i dessert.
Un incontro tra l’arte della lievitazione e l’alta cucina per confrontarsi sulle nuove frontiere del nostro piatto più iconico e sulla valorizzazione dei grani antichi siciliani. Il risultato? Lungi dal tradizionale concetto di pizza d’autore perché ben oltre un topping più o meno prezioso adagiato su una base ben fatta. Quello che abbiamo avuto il piacere di assaggiare è un ensemble di sapori e consistenze che si compenetrano tra di loro, un sapiente gioco di gusti territoriali e di contaminazioni, eseguito da chi la sicilianità ce l’ha nel sangue e nel piatto: «Abbiamo voluto ricreare un viaggio alla scoperta dei profumi mediterranei della Sicilia - spiegano - Un viaggio che ha come meta la creazione di piatti identitari, arricchiti però da influenze estere, come del resto lo è la nostra isola, pur preservando il gusto autentico del prodotto al centro della ricetta».
La cena è stata accompagnata da una selezione di cinque vini scelti in abbinamento alla sequenza di portate: il Brut Etna doc Metodo Classico millesimato 2014 di Cottanera come bollicina d’apertura, i due iconici Faro doc messinesi, delle aziende Bonavita e Le Casematte, entrambi annata 2018, tra i rossi a chiusura. Tre belle espressioni della sicilianità nel calice. E nel mezzo un piacevole salto oltre confine con due diverse tipologie di Riesling, Weingut Knoll Federspiel 2019 del Danubio e Zilliken Kabinett 2020 della Mosella.
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
a cura di
Veneta di Bassano del Grappa, dopo un Master in Food & Wine Communication entra nell’estate 2016 nello staff di Identità Golose. Diplomata Ais (Associazione Italiana Sommelier), ora vive in Sicilia, per amore, e scrive dell’unicità dei sapori e delle persone di questa terra
Terza tipologia dell’impasto, la pepperoni pizza
Raffaele Boccia, chef pizzaiolo del Nanninella di Poggiomarino, in provincia di Napoli
Ciccio Filippelli, Duodecim Pizze, via Louis Braille 1, Rende (Cosenza)