30-01-2016
La ghiottissima Focaccia con salmone affumicato, carciofi freschi, robioli ai due latti (capra e vaccino) e scorza di limone grattuggiata di Giuseppe Rizzo, pizzaiolo della Pizzeria dell'Angolo di Vittuone, in provincia di Milano. E' una delle quattro insegne, tutte meneghine, che entrano questa settimana nella Guida ai ristoranti online di Identità Golose. Le altre sono Yuzu, I Chioschi di Andrea e Lievità, un'altra pizzeria
Un gradito ritorno, l’ennesima insegna giapponese coi fiocchi e altre due pizzerie di nuova generazione. È la sintesi dei 4 nuovi ingressi nella Guida ai Ristoranti di Italia, Europa e Mondo di Identità Golose, la quale da fine ottobre scorso (edizione 2016) ha abbandonato la modalità cartacea per diventare online, gratis e pubblica per tutti. Sono 4 insegne tutte a Milano e provincia, un ulteriore attestato dello stato di grazia che il capoluogo continua ad attraversare, anche dopo Expo.
Il ritorno, ci racconta Carlo Passera, è quello di Andrea Alfieri al Chiostro di Andrea. Avevamo lasciato il "bruciapadelle" al ristorante Sempione 42, un cult su cui calò la saracinesca nel 2011. Era un peccato che Milano, città ultimamente molto devota a sushi e sashimi, avesse perso questo suo chef di stile lombardo-padano, che sa impiattare la tradizione del Nord arricchendola però di modernità. Dopo gli anni a Madonna di Campiglio, Alfieri si era già avvicinato alla metropoli lombarda, con l'Osteria del Brunello di Tunde Pecsvari e Motta di Sergio Motta a Bellinzago. Ora vi torna appieno, sfoderandovi anche quanto appreso in montagna. Una cucina tecnicamente raffinata, golosa, che ha acquistato ulteriore eleganza e complessità, a iniziare dai risotti.
Il Risotto al pino mugo, pancia di maialino arrosto e polvere di lamponi di Andrea Alfieri, vecchia volpe della ristorazione milanese, ora chef a Il Chiostro di Andrea, via San Barnaba 48
Veniamo alle pizze. La più lieta novella cittadina viene da Lievità, “pizzeria gourmet”, un locale piccolo che sforna bontà che hanno già fatto breccia nel cuore di molti, merito dei due ragazzi casertani che lo animano. Il pizzaiolo si chiama Giorgio Caruso, 31 anni. La pizza è creativa, “alla veneta”: spicchi da degustazione con condimento assai ricco, ma l’impasto deve qualcosa anche alla tradizione napoletana: pasta leggerissima, sottile al centro, croccante e spessa sui bordi. Ce ne parla nella scheda Paolo Marchi .
La pizza di Giorgio Caruso, Lievità, via Carlo Ravizza 11 a Milano
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A cura della redazione di Identità Golose