29-04-2019
Anne-Sophie Pic, prima sulla destra, con Enrico Crippa ieri al Castello di Grinzane Caovur
Anne-Sophie Pic è un mito. Unica cuoca (intesa come chef donna, ndr) tristellata di Francia, era in questo weekend di passaggio nelle Langhe, a Grinzane Cavour, per ritirare il premio “Langhe-Roero e Monferrato: dialoghi del gusto nei paesaggi dell’Unesco”. L'abbiamo intercettata, e lei ci ha svelato alcune tappe della sua carriera e i progetti futuri.
Anne-Sophie è una donna sensibile, intelligente, curiosa, con una tenacia tutta propria che emerge dai suoi racconti. Gli studi di economia l'hanno portata a viaggiare lontano da casa, a conoscere cioè il mondo; ma il suo ritorno è stato per sempre, e, soprattutto, è avvenuto per rimanere nelle cucine della maison di famiglia. Una storia singolare, questa: il nonno André (venuto a mancare nel 1984, ndr) ottenne le tre stelle Michelin già nel 1939, per poi perderle a cavallo delle guerre. I Pic ritornarono nell’Olimpo con il figlio Jacques, nel 1973, e questo fino al 1995, anno in cui improvvisamente il padre di Anne-Sophie morì a sua volta, e la Maison Pic perse nuovamente il massimo riconoscimento Michelin.
Anne-Sophie Pic, sulla destra, con la sua sommelier Paz Levinson (questa foto come le seguenti sono di Maurizio Milanesio)
L'incontro al Castello di Grinzane Cavour
La Pic con Enrico Crippa
Un’altra donna (chef tre stelle a San Francisco, ossia Dominique Crenn) durante il suo intervento a Identità Milano 2019 ha denunciato il forte stress che si vive in cucina, quando si è sotto i riflettori dei media, esposti alle aspettative dei clienti e impegnati nel mantenimento dei riconoscimenti della critica. Pensa sia un problema più femminile che maschile? E come vive tutto questo, Anne-Sophie Pic? «Per me non è un problema maschile o femminile. La donna è più sensibile e lo esterna, forse, maggiormente, mentre l’uomo di cucina, altrettanto stressato, cerca di mascherarlo con un certo distacco. Io sono convinta che in cucina sia fondamentale il ritmo, detesto le giornate calme e adoro i giorni in cui c'è movimento ai fornelli: c’è adrenalina! E sono situazioni che vanno gestite e padroneggiate. La vera difficoltà è questa: occorre trasformare lo stress in energia positiva. Il personale deve allenarsi anche alla luce di questo obiettivo».
Foto di gruppo
Lei può vantare sette stelle distribuite tra Valence, Parigi, Londra, Losanna. Quali sono le nuove frontiere firmate Pic? «Abbiamo aperto a Singapore. Ma per ora non ho altri progetti in Asia».
La Pic con Tomaso Zanoletti (Enoteca regionale piemontese Cavour) e il sindaco di Grinzane, Gianfranco Garau
Suo figlio Nathan è giovane. Ma ama la cucina? «Si, adora cucinare. Ma io non voglio forzarlo, gli dico di riflettere bene prima di iniziare questa professione. Per me è stato difficile ereditare il ruolo e non voglio trasmettergli alcuna pressione, anche se sarei felice volesse diventare un grande cuoco».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione