29-03-2012
La nona edizione di VinNatur ha avuto luogo a Villa Favorita di Monticello di Fara, provincia di Vicenza, dal 24 al 26 marzo scorso. All'Associazione viticoltori naturali afferiscono oggi 136 produttori di 6 diverse nazioni: Italia, Francia, Spagna, Austria, Slovenia e Repubblica Ceca. La parola d’ordine? Naturalità, intesa come rispetto del territorio, della vite, dei cicli naturali
Un itinerario da Nord a Sud, dalla Francia all’Italia passando per l’Austria, solo per dare una panoramica delle migliori aziende che nello scorso week-end hanno animato a Villa Favorita, Monticello di Fara (Vicenza), VinNatur, l'evento dell'associazione viticoltori naturali, giunta alla nona edizione. «È stato un anno in cui si sono finalmente concretizzati 2 progetti importanti di sperimentazione che hanno coinvolto direttamente le aziende di VinNatur – spiega Angiolino Maule, presidente della manifestazione – la ricerca in vigneto, per sperimentare in campo nuove alternative al rame e allo zolfo per combattere le malattie della vite, e la ricerca in cantina con isolamento e studio dei lieviti indigeni per migliorare la gestione delle fermentazioni spontanee». Un progetto serio e costante, che garantisce naturalità al consumatore.
Villa Favorita a Monticello di Fara, teatro di VinNatur
Diciamo Austria e pensiamo al Riesling, quello di Nikolaus Moser è strepitoso e quanta diversità tra l’annata 2010 e quella 2011: la più anziana è ricca di mineralità e sapidità, la più giovane è un’esplosione di profumi. Poco più in là, in Alto Adige, Johannes Plattner dell’azienda Weingut Ebnerhof coltiva Schiava e Sauvignon sui soleggiati pendii della conca di Bolzano, oltre a Pinot Nero, Merlot e Malvasia Rossa. Ottimo il Sauvignon 2010 e il Santa Maddalena, Schiava in purezza. E del vicino Trentino non possiamo non parlare di Elisabetta Foradori e del suo splendido Teroldego: in degustazione il Granato 2009 (uve selezionate da viti di 80 anni, fermentazione in botte grande con affinamento di 20 mesi in barrique) e il Foradori 2009 (fermentazione in acciaio e affinamento in botte grande per 15 mesi).
Andrea Pendin di Tenuta l’Armonia produce olio e vino nelle colline di Montecchio Maggiore (Vicenza), valorizzando le vecchie vigne autoctone: tra i rossi spicca sicuramente il Gioia, Carmenere in purezza diraspato a mano e lasciato macerare sulle sue bucce per 3 settimane, un vino molto elegante e speziato. Nel reparto Chianti invece ricordiamo Le Cinciole a Panzano in Chianti (Firenze) e Pian del Pino a Terranuova Bracciolini (Arezzo): il primo è una colonna del Chianti Classico realizzato con Sangiovese in purezza, il secondo invece produce anche delle etichette con una piccola percentuale di Canaiolo, Colorino e Malvasia Nera. Da provare. Per la Barbera ci spostiamo invece nel Monferrato e tra le proposte della cooperativa Iuli troviamo Barabba, uve barbera prodotte da viti degli anni Trenta che passano 27 mesi in barrique, ma quello che ci stupisce è che del legno in bocca non ne rimane traccia.
La Tenuta L'Armonia di Montecchio Maggiore (Vicenza) imbottiglia, tra gli altri, il Gioia, da uve Carmenere in purezza
Chiudiamo con la Sicilia che ci regala delle bellissime emozioni con il Grillo di Marco de Bartoli, vitigno autoctono declinato sia nell’etichetta monovarietale che nel Marsala realizzato con metodo soleras. Incredibile per l’intensità dei profumi.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
Classe 1985, laurea in Scienze Gastronomiche, passione e lavoro nel mondo gastronomico: cura gli eventi di Identità Golose, la relativa Guida e il sito web