13-07-2020
La pizza Popeye, una delle più richieste al Battil'oro di Gennaro Battiloro a Seravezza (Lucca), topping di «spinacino novello, salsiccia di cinta senese, nocciola tostata e maionese di barbabietola su base di fiordilatte». L’impasto è quello classico, PetraViva con germe di grano, lievito madre e 36 ore di lievitazione
Gennaro Battiloro ha risalito controcorrente il fiume dell’emergenza Covid-19. Mentre quasi tutti i pizzaioli progettavano servizi delivery innovativi per offrire a domicilio prodotti d’eccellenza, lui ha messo in pausa il Battil'oro ("sottotitolo": Fuochi + Lieviti + Spiriti) di Querceta. Con cognizione di causa. «Organizzare il delivery non avrebbe avuto senso in termini economici perché non ci avrebbe consentito di stare a galla. E avrebbe anche cambiato l’immagine del locale che è molto precisa e alla quale tengo moltissimo. Così ho aspettato per rimettere in piedi il Battil'oro al momento giusto», spiega il pizzaiolo di Torre del Greco con “casa e bottega” nel cuore della Versilia.
Il momento giusto è arrivato il 15 giugno, a oltre tre mesi dal fatidico 8 marzo in cui in tutta Italia abbassava i battenti. «E la rinascita è stata inaspettata!», racconta con l’entusiasmo contagioso di chi ci ha visto lungo. Le sue parole scorrono come un fiume in piena: «Onestamente non immaginavo l’affetto che ci è piovuto addosso, ero molto intimorito da mascherine e distanziamento sociale. Invece la gente ci ha cercato inondandoci d’amore». Un affetto ricambiato nella maniera migliore possibile da parte di Gennaro Battiloro, miglior chef pizzaiolo per la Guida Identità Golose 2019, che ha deciso di ripartire gastronomicamente esattamente da dove aveva dovuto smettere.
Battiloro al lavoro
La consuetudine del Battil’oro è quella dell’abbinamento pizza-cocktail fortemente voluta dal campano, che nonostante arrivi da una famiglia di pizzaioli, si considera “figlio d’arte” di Franco Pepe. Tra le pizze più richieste nel nuovo allestimento in giardino e nelle stanze grandi e accoglienti del locale versiliano, c’è la Popeye, «spinacino novello, salsiccia di cinta senese, nocciola tostata e maionese di barbabietola su base di fiordilatte». L’impasto è quello classico di Battiloro, PetraViva con germe di grano, lievito madre e 36 ore di lievitazione. E pure la vegana Rita con «crema di cipolla rossa agrodolce alla quale si aggiunge in uscita hummus di ceci, scarola riccia a crudo, chips di riso soffiato e alga wakame e olio evo. In questo caso l’impasto è fatto con un mix di PetraViva e Maiorca biologica tipo 2».
Una delle sue buonisisme pizze
di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
Una splendida Margherita de La Sorgente a Guardiagrele (Chieti)
Una delle pizze di stagione, una migliore dell'altra, di Pier Daniele Seu al suo Seu Pizza Illuminati di Roma