25-05-2020
I fratelli Andrea, Matteo e Alberto Rundo
Ponso è un piccolo paese della bassa provincia padovana circondato da vigneti e frutteti, una comunità di poco superiore a 2mila anime. È qui che nel 2007 Matteo Rundo, dopo una decade di gavetta e doppi lavori, ha deciso di aprire l’avventura della sua vita: la pizzeria Re di Cuori (via Vittorio 47. Tel. +39 0429 656806). Fino a quel momento nessun altro in famiglia si era mai occupato di ristorazione, né tantomeno aveva avuto a che fare con l’arte bianca. Eppure, grazie a studio e dedizione ammirevoli, badando più al pratico che al frivolo, il business ha preso quota e si è allargato, coinvolgendo prima Alberto e poi Andrea, i fratelli minori.
Con una particolarità che ha immediatamente caratterizzato l’attività: qui, salvo qualche morso “fugace” in uno dei tavolini all’esterno, si è sempre lavorato esclusivamente con il delivery. Quello che è stato in tutti questi anni il punto di forza del Re di Cuori è tornato utile proprio in questo periodo. «Per il domicilio eravamo già molto attrezzati - spiega Alberto - Abbiamo 3 scooter e 4 automobili che riescono a coprire efficacemente tutta l'area, con un raggio di una decina di km e di 15 minuti, timing che ci siamo imposti per sfornare un ordine, consegnarlo e passare ai successivi».
La validità del know how e delle sue peculiarità aveva dato i primi risultati importanti già tre anni fa, quando i Rundo avevano triplicato le metrature, trasferendosi dal piccolo locale di 60mq dell’esordio a uno più spazioso, da 170mq. Non solo: avevano aumentato anche l'offerta, affiancando alla pizza classica quella in pala. «L’input definitivo per fare questo salto in avanti - racconta Alberto - lo hanno dato i corsi dell’Università della Pizza® e la Scuola del Molino che io e Andrea abbiamo frequentato in tempi diversi, oltre alle tante ore di formazione e aggiornamento. La vicinanza al Molino Quaglia, a qualche manciata di minuti dalla nostra pizzeria, certo ha inciso: non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di imparare ogni segreto su farine, lieviti, impasti, cotture e messa a punto delle ricette».
Pizze sempre leggere e altamente digeribili, ricche di aromi e profumi (tra le quali assaggiare la Pizza al tegamino, friarielli saltati in padella, guanciale di cinta senese e pecorino romano Dop), cotte - a seconda della tipologia - in forni a legna o elettrici. Le materie prime per le farciture sono selezionate con attenzione da produttori di fiducia, e anche l’offerta delle birre da poter inserire nella consegna a domicilio provengono da microbirrifici di qualità.
Perché, tra una sfornata e l’altra, i fratelli Rundo pensano anche alle novità che verranno introdotte non appena la situazione tornerà alla normalità: «I rapporti tra noi fratelli sono eccezionali: passiamo tantissime ore insieme, lavoriamo alla grande, siamo motivati e ispirati come non mai. Non la smettiamo di esser curiosi e di voler approfondire la moltitudine di possibilità che il mondo della pizza ha da offrirci».
E ancora: «In questo momento pensiamo a portare nelle case di chi ci sceglie dei prodotti gustosi e di qualità, ma stiamo anche studiando una piccola rivoluzione a un menu molto apprezzato dai nostri clienti, inserendo gli impasti a lievito madre. Manterremo standard sempre alti, che siano la massima espressione della nostra passione per questo lavoro. E lavoriamo per crescere e cementare le relazioni con i produttori e filiera locali, ce ne sarà davvero bisogno nei prossimi tempi».
a cura di
abruzzese, classe 1979, nel mondo della comunicazione dal 2001. Negli ultimi anni ha maturato una specie di ossessione per la ricerca continua di cuochi emergenti. Mangia, beve, scrive: di territori e ingredienti, di produttori e cuochi. E scatta tante foto, per non dimenticare nessun particolare
Raffaele Boccia, chef pizzaiolo del Nanninella di Poggiomarino, in provincia di Napoli
Ciccio Filippelli, Duodecim Pizze, via Louis Braille 1, Rende (Cosenza)
Claudio Abbate, chef pizzaiolo e patron della sua Abbate Pizzeria a Giugliano in Campania (Napoli)