14-10-2023

Tè, tè, fortissimamente tè: un nuovo libro per scoprirne tutti i segreti

Francesco Rossi s'occupava di moda, poi la folgorazione sulla via d'Oriente: ora è tra i maggiori esperti di tè e tisane, con bottega a Milano. E ha scritto un testo che racconta in modo semplice questo mondo affascinante

“L’accento sul tè. Come preparare e apprezzar

L’accento sul tè. Come preparare e apprezzare una tazza perfetta”, scritto da Francesco Rossi ed edito da Mondadori Electa. È in uscita il 17 ottobre prossimo (chi desidera pre-ordinare il libro clicchi qui)

Parlare di tè solitamente significa evocare narrazioni tra storia e mito, epopee di mercanti e velieri portoghesi, di chilometri percorsi da carovane di cammelli per portare le pregiate foglie di Camellia sinensis dalla Cina della quale è originaria, di casse di tè rovesciate nel mare di Boston e di Compagnia delle Indie. Attraverso questo commercio leggendario, quasi un anticipo della contemporanea globalizzazione, oggi il tè risulta, dopo l'acqua, la bevanda più consumata al mondo, le stime ci dicono che nel 2021 ne sono stati sorseggiati oltre 300 miliardi di litri, con ritmo crescente, qualcuno ha calcolato quasi 30mila tazze di tè al secondo. 

Una via del tè diversa congiunge invece l'isola della Donzella - comune di Porto Tolle, nel Delta del Po, provincia di Rovigo - a Milano. È il percorso di vita e di professione che ha compiuto il veneto Francesco Rossi, classe 1982, un passato nel mondo della moda, poi l’ammaliamento e la seduzione per il tè, dunque una passione nata un po' per caso e un po' per destino, che oggi l'ha portato a essere tra i massimi esperti di tè e tisane, di cui si occupa a tempo pieno con il suo Giusmìn Tea Lab Milano, la bottega del tè aperta nel 2019 in via Maiocchi, appunto nel capoluogo lombardo. Il patrimonio di conoscenze che ha accumulato in questi anni ora diventa anche un libro, “L’accento sul tè. Come preparare e apprezzare una tazza perfetta”, edito da Mondadori Electa e in uscita il 17 ottobre prossimo (chi desidera pre-ordinare il libro clicchi qui): vero e proprio compendio di quanto serve conoscere sul tè, le sue varietà, le sue lavorazioni, i suoi usi e le sue potenzialità. Argomenti dei quali si sa ancora veramente troppo poco. Il testo è frutto di anni di degustazioni appassionate, ricerca, incontri, studio e soprattutto ascolto attivo di chi il tè lo cerca nel quotidiano, grazie all’accoglienza nella bottega e al contatto diretto con la community dei social di Giusmìn.

Francesco Rossi

Francesco Rossi

FRANCESCO ROSSI - «Ho sempre subito il fascino di tutto ciò che è misterioso e lontano, e quindi sin da ragazzo mi lasciavo incuriosire dalle scatole di tè che potevo vedere nei negozi di alimentari. Parlo di tè in bustine e negozi di alimentari non a caso: sono nato in un piccolo paesino, e le mie opportunità di esplorazione non state così ampie, all’inizio», racconta Rossi, per spiegare come una passione sia diventata un lavoro a tempo pieno e un'expertise con pochi uguali. Per Rossi la scintilla è stata l'arrivo a Milano nel 2006 e il conseguente impiego temporaneo - di quelli che si svolgono per incamerare un po' di reddito, in attesa di altri sviluppi - in un negozio di tè con sala degustazione annessa. «Si trattava di una breve parentesi professionale, che però ha acceso in me un pensiero fisso: aprire la mia bottega di tè».

GIUSMÌN E MILANO - Il sogno è diventato realtà con l'apertura di Giusmìn Tea Lab, nel 2019. A Milano, «la città che mi aveva accolto». E in particolare a Porta Venezia, «ho passeggiato alla ricerca di una location per sette mesi, parlando con le persone, per capire dove il mio progetto potesse essere ospitato». Questo quartiere si è rivelato la scelta giusta, «anzi ha superato le mie aspettative. Sono rimasto sorpreso dall’accoglienza delle persone; i primi giorni sono stati un susseguirsi di strette di mano e ringraziamenti per aver creato qualcosa proprio qui. Il mio istinto ha funzionato, ma è stata dura. Molti proprietari non vedevano di buon grado il progetto, perché a loro avviso con il tè non si pagano gli affitti. Ora so che Giusmìn ha reso la strada in cui è posizionato un luogo migliore, e sono fiero di sapere che molti attraversano la città per farmi visita. A Natale la gente si mette in fila e io non posso che esserne onorato».

PERCHÈ "GIUSMÌN" - "Giusmìn" ossia gelsomino nel dialetto di Porto Tolle, sorta di omaggio alla terra di Francesco Rossi. «Ora che sono adulto il legame verso le mie origini è sempre più importante, sono sempre più riconoscente verso la mia isola. Lì ho imparato presto il sentimento di dovermene andare, per poter poi tornare. Nascervi significa scoprire presto una cosa: i confini. Io li ho sentiti subito stretti e appena ho potuto li ho varcati: il desiderio di scoprire ed esplorare arriva proprio da questa circostanza. Il sentimento più forte che provo, dopo quello verso la mia famiglia, è forse quello di nostalgia verso il luogo dove sono nato e cresciuto, e per la sua natura. È proprio in mezzo a quella natura, fatta di mare, fiume, dune, argini, campi e zone palustri, che nel 2019 ho preso ispirazione, e disegnato il progetto della mia bottega». 

COME CONOSCERE IL TÈ - Il tè per Rossi è prima di tutto un alimento, come il vino o il cioccolato, e che deve essere apprezzato semplicemente per la sua bontà. Questo deve trasformarsi anche in una consapevolezza di acquisto. Il tè di qualità non deve essere percepito come un prodotto da intenditori, anzi: «In questo il tè è spesso un alimento molto più democratico e accessibile del vino. Prepararne una buona tazza non è affatto complicato, così come è semplice poterla apprezzare. Le accortezze da seguire sono poche e semplici, ma ancora sconosciute o ignorate da molti. Nel libro fornisco i giusti suggerimenti di preparazione e anche quelli su come scegliere e valutare i diversi tè». È ingiustificata l’idea che molti hanno del tè, soprattutto quando parlano di cerimonie e proprietà miracolose: «Mi auguro di poter far percepire il tè per quello che può offrire in termini di soddisfazione gustativa immediata. Vorrei presto pure sentire parlare al plurale di questo alimento, ossia dei tè così come si parla dei vini. Si chiede un Sauvignon o un Prosecco: arriverà il giorno in cui sarà normale chiedere un Assam o un Keemun, senza risultare eccentrici».

IL LIBRO CHE MANCAVA - “L’accento sul tè. Come preparare e apprezzare una tazza perfetta” non è un lavoro di mera ricerca e documentazione. Né un catalogo di tante altre pubblicazioni di settore. È qualcosa di diverso: fornisce un punto di vista unico e prezioso da raccontare e condividere, cioè quello che deriva dall’ascolto e dall’incontro di Francesco con i clienti e gli appassionati di tè e tisane. «Spesso mi è stata rivolta una domanda: “Quale lettura consigli per iniziare a capirci qualcosa di tè e tisane?”. Non sono mai stato in grado di rispondere perché mancava un testo che affrontasse l’argomento in maniera accessibile, contemporanea e senza errori. Io lo fornisco ora, con il mio libro, in maniera ordinata, partendo dalle conoscenze base, descritte in maniera molto semplice, ma progressivamente portando anche chi ha già esperienza con il tè a esplorare una degustazione più attenta e consapevole, e ad arricchire l’approccio al mondo del tè, anche a tavola e in cucina». Per accompagnare i lettori, sia neofiti che esperti, in una conoscenza progressiva dell'argomento. «In poche parole, spero di avere scritto il libro che mancava».


Pensa Tè

L'universo della bevanda da infusione più diffusa e le sue molteplici applicazioni, anche in cucina

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