08-08-2024
Tra i distillati più venduti, il gin si arricchisce di stagione in stagione di novità tra produzioni insolite e perfect serving interessanti
Yu Collins, un twist analcolico su un grande classico a base di Yu NO
Le distillerie di gin e i loro distributori arricchiscono il portfolio di nuove referenze soprattutto nel periodo estivo. Tra gli spirits più comprati anche dal consumatore finale, il gin ha una facilità di interpretazione e di miscelazione che lo rende uno dei prodotti più in voga degli ultimi anni.
Non a caso nel 2009 è stato deciso di fissare nell’8 giugno, la celebrazione del World Gin Day e tutto ad opera di Emma Stokes – esperta di gin oltre che bartender–, che ne ha fatto un evento da 200 milioni di follower sui suoi social. Oggi questa celebrazione permette di portare alla ribalta nuove etichette distillate un po’ in tutto il mondo. Un fenomeno che permette di raccontare dei territori, ma anche di fornire ai bartender delle opportunità di combinazione dei profili aromatici in miscelazione.
L’estate 2024 ha portato alla ribalta alcune etichette e perfect serving interessanti e insoliti. Due sono le bottiglie che arrivano dal continente asiatico e che si contraddistinguono per la loro freschezza nelle botaniche e nella facilità di utilizzo: il Santa Ana Gin dalle Filippine e dal Giappone sia Yu GIN e la versione analcolica Yu NO.
Santa Ana Gin porta in Italia l'essenza delle Filippine
La provenienza della prima etichetta già incuriosisce, insieme alla storia legata al suo nome ovvero quella di un locale da ballo di Manila, una leggenda degli anni ’20 in cui si incontravano intellettuali ed artisti. Il gin cerca quindi di raccontare attraverso le sue botaniche l’atmosfera e la vivacità di quel periodo, andando ad attingere a delle botaniche “esotiche” e che conferiscono al distillato delle caratteristiche organolettiche peculiari. Accanto alle classiche come il ginepro, troviamo il coriandolo, limone, arancia amara, radice di gaggiolo, i fiori di ylang – ylang, l’alpinia e gli agrumi di calamansi e dalandan. Diversamente da molti altri gin che si prestano alla miscelazione, il Santa Ana trova il suo perfect serving anche nella bevuta in purezza che restituisce in modo più nitido i sentori floreali, i più delicati, che altrimenti si andrebbero a perdere in una costruzione più articolata di un drink. Dal Giappone invece, la celebrazione dello yuzu è appannaggio della versione alcolica e analcolica di Yu GIN in cui l’arte distillatoria francese incontra il Giappone con la centralità dell’agrume insieme note fresche di liquirizia, cordiandolo e pepe del Sichuan. Tra le declinazioni migliori di questo prodotto il Gimlet con succo di lime e cordiale lime kaffir, che permette di esplorare ancora di più l’intensità dell’agrume. La sua versione analcolica colpisce per i sentori speziati e agrumati ben bilanciati e che possono essere un’ottima scelta per cocktail a bassa gradazione alcolica. Se ne suggerisce l’assaggio in un Yu Collins con sorbetto al limone, sciroppo di sambuco e soda al pompelmo.
Se si parla di gin naturalmente non si può non fare una tappa in Europa e in Inghilterra. Quest’ultima regala un London Dry – Silent Pool Gin – davvero interessante, creato da Ian McCulloch insieme a un gruppo di amici. Un progetto iniziato nel 2015 nel cuore delle colline del Surrey per creare un distillato in grado di racchiudere nel suo corpo le caratteristiche della campagna rurale in cui viene prodotto. Lavanda, camomilla, fiori di sambuco e tiglio sono le botaniche utilizzate e raccolte nel vicino villaggio di Albury, lavorate con tecniche tipiche dell’arte profumiera. Se ne prevede infatti la macerazione separata, per poter estrarre le note delicate dei fiori e restituirle all’interno del gin.
The Bee's Knee, il drink a base di Silent Pool Gin con le sue 24 botaniche lavorate separatamente a cui poi vengono aggiunte altre tre botaniche – bergamotto, pera fresca, miele– direttamente prima di iniziare il processo di distillazione.
Tra i drink suggeriti per assaporare al meglio Silent Pool, The Bee’s Knees in cui il contesto territoriale viene espresso da ingredienti come il succo di limone fresco e lo sciroppo di miele.
L’Italia non poteva mancare in questo viaggio estivo alla scoperta dei gin soprattutto per il palmares di tutto rispetto che si è conquistato l’Antica Distilleria Quaglia. Ben cinque medaglie all’IWSC – International Wine & Spiriti Competition– tra cui spicca l’ambito Gold Award per Iris, Servaj Dry Gin Tenuta Sussambrino. Iris, ginepro, sambuco, rosa, melissa, salvia, maggiorana, timo, lavanda e origano sono i tesori che hanno permesso al profilo aromatico di questo gin di conquistare i giudici della competizione in un percorso di degustazione e valutazione, che richieste sette mesi.
Carlo Quaglia, mastro distillatore, all'opera nel laboratorio della storica distilleria nata nel 1870
Tra gli alcool free che si riconferma sulla cresta dell’onda per l’estate 2024 è Sabatini 0.0, un concentrato di Toscana con le 5 botaniche caratterizzanti: salvia, timo, foglie di olivo e verbena ma analcolico. Un viaggio nel Mediterraneo che ha dato ispirazione alla carta estiva, Sharing Moments, firmata da Martina Bonci di Gucci Giardino 25 a Firenze.
Made in Italy, il drink creato da Martina Bonci per l'estate 2024
Una drinklist che vede protagonista anche la bassa gradazione alcolica, esplorando la versatilità di un prodotto che non rimane appannaggio degli astemi ma entra a tutti gli effetti come ingrediente miscelato insieme a spirits ad alta gradazione come in Made in Italy, che gioca sulle botaniche del gin stesso con lo sciroppo di rosmarino e di verbena, a cui si affianca il bitter alla lavanda, il succo di barbabietola e di limone.
a cura di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose