24-06-2015
Oltre a essere impegnata tutti i giorni con il suo programma The CooKing Show, live a Expo e su Rai3, Lisa Casali ha trovato il tempo per esplorare i padiglioni alla ricerca di proposte buone, vegetariane e quindi dalla bassa impronta ecologica
Quali sono le aspettative mangerecce per i visitatori che vengono in Expo? Sicuramente di assaggiare piatti che riflettano il messaggio di quel paese, in particolare quando si parla di agricoltura sostenibile, di ingredienti capaci di rispondere alle sfide di una popolazione mondiale sempre crescente. Ma quali sono i criteri per determinare la sostenibilità di un piatto? Il più oggettivo è l’impronta ecologica che tiene conto di quanta acqua potabile e suolo fertile vengono consumati, oltre che la CO2 che viene emessa. Per darvi un’idea dell’ordine di grandezza, ecco qualche esempio di impronta ecologica di alimenti comuni, espressa in metri quadri necessari per produrre 1kg di alimento: frutta 3, ortaggi 9, riso 14, pasta 17, legumi 21, carne avicola 46, carne suina 49, pesce 69, carne bovina 105. Ecco quindi i miei consigli per mangiare piatti allo stesso tempo buonissimi ma anche con una bassa impronta ecologica, probabilmente, a mio avviso, quelli più a tema con “Nutrire il pianeta energia per la vita”. Si tratta infatti di piatti che sorprendono, ci portano alla scoperta di nuovi ingredienti ma sono anche i più sostenibili quelli che permettono uno uso più efficiente delle risorse naturali acqua, aria e suolo.
Dal padiglione della Corea
Il ristorante dell'Afghanistan
Tecniche, ingredienti e iniziative della ristorazione attenta all'ambiente e agli ideali di Expo 2015, viste da Lisa Casali
di
Scienziata ambientale ed esperta di cucina sostenibile, è autrice del blog Ecocucina su D di Repubblica e di 5 volumi tra cui “Tutto fa brodo”, "Autoproduzione in cucina" e "Cucinare in lavastoviglie". Ha condotto The CooKing Show su Raitre