31-10-2018
A sinistra, Marco Pedron, pastry chef al Cracco in Galleria. A destra, alcune delle sue creazioni
Non è difficile, se ci siede da Cracco in Galleria per fare colazione, consumare un dolce o qualche pralina, o semplicemente per bere un caffè godendsi la bellezza di Milano, imbattersi in un “figuro” che non troppo furtivamente controlla brioche e monoporzioni affinché tutto sia sempre in ordine. Il suo nome è Marco Pedron, il pastry chef dell'insegna. Il motivo? «Far sì che chi sceglie Cracco in Galleria abbia sempre il massimo dalla nostra pasticceria. Per questo non farciamo mai più di sei o sette brioche e dieci cannoncini per volta, per evitare l’ossidazione delle creme. E glassiamo le monoporzioni almeno due volte al giorno», spiega Pedron, classe 1981, allievo di Luigi Biasetto per il quale ha gestito anche la logistica a Bruxelles, e un passato al Principe di Savoia di Milano e come executive di Princi tra Milano e Londra («Dove è stata sviluppata la linea oggi inserita da Starbucks Milano»), prima di conoscere Carlo Cracco che l’ha voluto prima a Garage Italia e poi appunto nel suo ristorante gastronomico.
Le brioche di Cracco
Carlo Cracco
La pralineria
Lussuriosa: una delle creazioni di Marco Pedron per Cracco
Le monoporzioni Pistache
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile