25-10-2016

Dalla penna all'épicerie

La giornalista Julia Sammut ha aperto una bottega di cose buonissime a Marsiglia. Con tanta Italia...

Julia Sammut è una nota penna della gastronomia

Julia Sammut è una nota penna della gastronomia francese che ha scelto di raccontare diversamente i suoi incontri culinari. E' nata così l'Épicerie L'Idéal, in rue d'Aubagne a Marsiglia: uno scrigno di cose buone, che diventano anche piatti da mangiare sul posto. Il racconto di Ilaria Brunetti per Identità Golose (foto J. Oppenheim)

Dopo tanti anni passati a raccontare il cibo sulla carta, Julia Sammut, nota penna della gastronomia francese, ha scelto di raccontare diversamente i suoi incontri culinari. Alle parole oggi preferisce gli assaggi, a una redazione l'épicerie con cucina che ha aperto, una bottega moderna nel variopinto e multietnico cuore di Marsiglia.

Timida ma schietta, con un sorriso aperto e luminoso, Julia ha nel sangue una ben riuscita mescolanza di nazionalità e culture forti: francese, tunisina, siciliana, maltese, ebraica. Figlia d’arte - la madre è Reine Sammut, chef e proprietaria del ristorante stellato Auberge La Fenière, in Provenza, della cui sala il padre Guy  è l’anima – pur sviluppando una naturale passione per il cibo, inizialmente si rifiuta di intraprendere la strada della ristorazione. Studia giornalismo e arriva, ça va sans le dire, alla scrittura gastronomica: lavora per Le Fooding, Grazia, Les Echos, Côté Sud

Julia Sammut

Julia Sammut

Un giorno, guidando verso l’ennesima intervista, un’idea fa irruzione nella sua testa, tanto improvvisa quanto inaspettata: «Voglio aprire un’épicerie a Noailles». Apparentemente assurda, per lei che non aveva mai desiderato avere un locale suo, questo proposito ha tutta la forza di una rivelazione e non riesce a toglierselo di mente finché non la realizza.    

Prima di fare il grande passo, trascorre un periodo a Parigi nel tempio della gastronomia italiana in Francia, l’épicerie RAP, al fianco di Alessandra Pierini, che tutt’oggi considera il suo mentore, oltre che un’amica. Rientra a Marsiglia ancor più entusiasta e ancor più determinata.  

Noailles, a pochi passi dal Vieux Port, nato come quartiere dell’aristocrazia marsigliese, è oggi un'area popolare e cosmopolita, tra le più animate della città, dove si concentrano negozi, gastronomie e ristoranti arabi, asiatici, indiani e il celebre marché des Capucins, mercato alimentare multietnico e caotico. Un arrondissement che, pur essendo radicalmente cambiato nel tempo, ha sempre mantenuto un forte legame con il cibo, tra gastronomie di lusso prima, e i sapori esotici delle diverse cucine etniche oggi.

«Non mi sono immaginata in un locale. Mi sono immaginata qui, volevo integrarmi a questo quartiere così ricco di storia: sai che lo chiamavano il ventre di Marsiglia?».   

In questo dedalo di stradine, usanze e sapori Julia, con il suo personale bagaglio di culture diverse, si sente a casa e, nonostante un po’ scetticismo iniziale da chi la circonda, è qui che lo scorso marzo apre L’Ideal, la sua gastronomia con cucina. Un luogo che ha preso forma in modo quasi spontaneo, senza che nulla fosse stato prima disegnato a tavolino. Il décor, affidato allo studio Honoré, di due giovani designer marsigliesi, è arrivato un pezzo alla volta: le piastrelle, gli scaffali che corrono lungo le pareti, il tavolone per pranzi e colazioni... L’idea stessa di fare ristorazione, inizialmente non prevista, è arrivata insieme a Aurelien, il ragazzo che ora prepara ogni giorno qualche piatto con gli straordinari prodotti del negozio.

Sui grandi scaffali, Julia posa tutti i prodotti di cui si è innamorata – perché è vero amore quello che la anima – durante la sua carriera di giornalista, e le sue più recenti scoperte, come i tesori scovati quest’anno al Salone del Gusto di Torino, dove ha portato tutto il suo staff per un viaggio di iniziazione alle eccellenze italiane. «Non posso negare le mie origini, ho sangue siciliano. Sai che una delle specialità di casa nostra è il cuscus di pesce?».

Oltre al meglio di Francia e Italia, a L’Ideal si trovano anche chicche di altri Paesi: formaggi inglesi, saké giapponesi o specialità ebraiche, come i pesci affumicati o il pastrami. A conquistarla, non è solo la qualità di un prodotto, ma anche la storia che esso racchiude, il lato umano che si nasconde dietro un’etichetta. «La differenza tra un ottimo miele alla lavanda e un ottimo miele alla lavanda la fa il produttore. Il côté umano è fondamentale quando scelgo un prodotto».

Il lato umano, è ciò che, a sua volta, contraddistingue L’Ideal: se, grazie alla madre, Julia ha sviluppato il palato e imparato a scegliere i prodotti migliori, il padre le ha insegnato il senso dell’accoglienza e l’importanza del ricevere un cliente. In questi suoi primi sei mesi, L’Ideal ha attirato una clientela molto eterogenea di golosi, che vengono qui chi per fare la spesa, chi per un pranzo gustoso, chi per un caffè, ma tutti per stare bene.

Contrariamente a qual che si potrebbe pensare, Julia non ha cercato di spingere sulla comunicazione, il passaparola è l’unica pubblicità che cerca. Rispetto al lavoro da giornalista, «non devo più raccontare delle cose che non faccio, non devo più assumere un ruolo, non ho più niente da dire, basta con lo “storytelling”. Ora sono nell’onestà totale, prima non ero me stessa, ora mi sento in un paradiso».

Épicerie L'Idéal,
11, rue d'Aubagne,
Marseille (Ier), +33.980.399941


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Ilaria Brunetti

Matematica per caso, gastronoma per passione, ama girare il mondo - tra convegni di matematici e congressi di chef - per raccontare storie di cibo e dei suoi appassionati e appassionanti protagonisti

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