12-08-2015
Giuliano Baldessari protagonista ieri di Identità di Pasta, l'appuntamento in collaborazione con Pastificio Felicetti. Ha preparato Spaghettoni Matt Felicetti al pomo d'oro... ossia niente pomodori, ma mele
«Oggi la pasta sarà un po’ insolita», spiega Cinzia Benzi introducendo Identità di Pasta, il classico appuntamento del venerdì in collaborazione con Pastificio Felicetti, straordinariamente programmato ieri, martedì, per evitare la concomitanza col Ferragosto. Protagonista, uno chef giovane ma già molto esperto («Ma a volte l’esperienza può essere un limite, preferisco spogliarmi da tutti i condizionamenti per vedere… cosa fanno le mie mani!» spiega l’interessato), già sous chef di Massimiliano Alajmo. Ossia Giuliano Baldessari. «E’ l’uomo che fa il grande cuoco, diceva uno chef francese – commenta la Benzi, come sempre inappuntabile - E’ importante avere nuovi stimoli, cercare strade inesplorate».
Baldessari a lavoro col sous chef Federico Zambon
Molti cuochi oggi si confrontano con un nutrizionista. Baldessari con un neurologo: «Mi ha aperto un mondo. Gli ho chiesto: da dove parte la creatività? Mi ha risposto: o ce l’hai o no, è innata. Poi, certo, la puoi alimentare». Riflessioni che si intersecano con un pallino dello chef, l’uso dell’amaro e dell’acido. Altra domanda al neurologo: perché ai bambini piace il dolce, ma non gli altri gusti? Risposta: la memoria gustativa va oltre al nostro passato, risale i millenni, a quando eravamo nelle foreste. Tutto ciò che era amaro era velenoso e quello che era acido, avariato. Il gusto quindi va educato: amaro e acido sono i gusti della maturità (l’industria questo lo sa, infatti abbonda in dolcezza).
Gli Spaghettoni Felicetti al pomo d'oro
Lo chef le passa all’estrattore a freddo per ottenerne il succo. Intanto cuoce la pasta in acqua salata e aromatizzata con la curcuma. Prepara a parte il condimento. Prevede l’estratto di mele, pasta di peperoncini frullati e assai "hot" (Baldessari dice: «Sono “cattivissimi”. Io uso molto il piccante, profuma e dà una mano alla digestione»), salsa di soia senza glutammato, sciroppo d’uva, «noi abbiamo abolito il saccarosio a suo favore, è del tutto naturale, fantastico». Quindi olio all’aglio, succo di limone, basilico fermentato.
Trio di trentini: Paolo Marchi, Giuliano Baldessari e Riccardo Felicetti
Abbinamento consigliato da Cinzia Benzi: vino bianco non troppo aromatico, «penserei a un Verdicchio dei Castelli di Jesi. Oppure anche un Trento doc, una bollicina». Il trentino Riccardo Felicetti, in sala, annuisce soddisfatto.
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera