Daniel Canzian
I taroz tradizionalidi Franco Aliberti
Dall'Italia Daniel Canzian: non si interrompe il fascino dell’Alta cucina veneta
Una foto di qualche anno fa, ritrae Cristina Bowerman. Le richieste sono sempre le stesse: rispetto, parità per le donne. Da raggiungere però, dice lei, attraverso la meritocrazia
Il verso della pecora. È proprio quello che sento ogni volta che si parla di donne, parità e rapporto con gli uomini. Il verso della pecora è quello che sento ogni volta che gli uomini giustificano il perché le donne non hanno il posto che si meritano.
Ero seduta tra la folla ai 50Best Talks a Parigi la settimana scorsa e quello che ho sentito non mi ha sorpreso: sempre la solita solfa sullo stato dell’arte e che «sì, credeteci, le cose stanno cambiando». E poi: sottolineature su quanto gli stessi protagonisti del panel siano sempre stati generosissimi nel darci posizioni all’interno delle loro cucine e rassicurazioni sul fatto che questo mondo maschilista finirà presto e allora, sì, che ci sarà vera parità!
La domanda che spesso mi pongo è come si sia arrivati a questo punto; il tema sulla parità delle donne si affronta da anni e i passi in avanti sono stati davvero da formica. Nulla da fare: non si riesce a superare questa impasse forse nata per la differenza di potenza fisica, ma nella notte dei tempi. O forse sarà che la natura umana ha bisogno di classificare tutto e i ruoli sono una necessità: i deboli (donne) e i forti. Sarà per un milione di ragioni... Ma quello che rimane inspiegabile è come, nonostante il tema sia di assoluta attualità, al panel di Parigi ci fossero solo uomini. Faux pas, un passo falso. Nessuno sulle prime se n’era accorto e si immaginava che le cose si sarebbero concluse come al solito. E invece…
Il panel dei 50Best Talks, tutto al maschile
Oggi però non voglio focalizzarmi su quello che verrà fatto e che viene giornalmente attuato per finalmente raggiungere la parità: per quello abbiamo una lista infinita di donne e uomini che giornalmente si sforza per dare alla meritocrazia un senso compiuto. Quello che invece vorrei che ci si chiedesse è la ragione per cui sia potuto sfuggire al vigile occhio dell'organizzazione un panel tutto al testosterone.
Sono certissima che gli organizzatori abbiano fatto tutto nella migliore maniera possibile e la società organizzatrice creda nella parità (difatti al suo interno la presenza di donne, anche in ruoli rilevanti, è evidente). Questa svista mi ha fatto riflettere e la mia inner voice mi ha urlato “Hey, told you: wrong direction!”
La vignetta postata (e diventata virale) qualche mese fa dal miliardario indiano Anand Mahindra, presidente del Mahindra Group. Il suo intento: dimostrare come nella corsa a ostacoli che una donna, soprattutto se mamma, deve affrontare per affermarsi professionalmente trova molti ostacoli, quando invece gli uomini hanno corsia libera davanti a loro
Ossia: stiamo parlando di abilità che vanno oltre la forza fisica. E meno male. Anche se, inspiegabilmente, ancora oggi, si dà la parola a personaggi che hanno chiaramente e palesemente un approccio maschilista. Womanizers del cavolo che monopolizzano i giornali, i panel, la televisione e hanno più spazio rispetto a coloro, uomini o donne, che rappresenterebbero invece un esempio culturale positivo, da seguire. E che potrebbero davvero ispirare donne e uomini a immaginare un mondo in cui se vali, vai avanti, e basta. Lo sforzo deve essere comune e aggregante ma soprattutto non deve avere mezzi termini: ask without shame è il mio motto.
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Cuoca laureata in Legge e in Arti Culinarie, parla tre lingue e continua a studiare e fare stage. Oltre 15 anni all’estero, nel 2006 apre Glass Hostaria. È primo presidente dell'associazione Ambasciatori del Gusto
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