I Crispy rice tuna di Aji a Milano sono degli uramaki pazzeschi

Cena del post-compleanno di Tanio, nel senso che lo si è già festeggiato la sera prima, a mezzanotte. E quindi, che fare? Proposta mia, non troppo convinta: «Andiamo fuori a mangiare?». Risposta sua, secca: «Ma no, Carlo. Stiamo a casa!». Il tema è dunque rendere la cosa piacevole, il 10 agosto, una domenica, nella Milano assolata, con quasi tutto chiuso. La risposta è: Aji.

Abbiamo già decantato tante volte i meriti di Claudio Liu e del gruppo che ha creato. Qui ci ripetiamo, perché è giusto: sulla qualità, una sicurezza totale.

Aji funziona così, per chi non ha voglia di andare sul posto (si trova in Via Piero della Francesca al 17. Tel. 02 25061889): si va sul sito aji.mi.it, si ordina, arriva tutto a casa, con delivery curato dallo stesso ristorante, una cosa seria, non quei delivery in cui il pasto giunge a destinazione freddo e ribaltato. Per noi, un selezione di gunkan (top. Il Salmon out è pazzesco, con salmone, tobiko, maionese e salsa piccante), i Gyoza wagyu (un po’ di carne ci sta, ma di quella eccellente: ravioli alla griglia ripieni di wagyu A5, li abbiamo accompagnati con kizami wasabi, ossia trito di foglie del wasabi, esaltano il sapore. Piccanti. Magnifiche), i Gyoza shao mai che sono sempre una certezza (ravioli di pasta all’uovo cotti al vapore, ripieni di maiale e gamberi), prima ancora i Samurai stick (stick croccanti ripieni di gamberi e edamame accompagnati da salsa piccante). Ma l’attesa maggiore era per i Crispy rice tuna, otto pezzi di uramaki che non avevamo mai assaggiato prima, si tratta di quadrotti di riso reso croccante e conditi con tonno piccante, fili di peperoncino e jalapeño.

Squisiti. Davvero, creano dipendenza: il riso è così meraviglioso che sopra – si commentava – si ci potrebbe mettere la qualunque. Nuovo assaggio del cuore. (Il conto? Poco più di 90 euro per una cena portata a casa per due, di mare fresco, eccellente e lavorato. Per Milano, un rapporto qualità/prezzo notevole).