10-02-2020
Pasta, patate e... tanta Maremma, il piatto illustrato da Valeria Piccini di Da Caino (Montemerano, Grosseto) a Identità Golose Milano questa settimana, per "Identità di Pasta", ciclo in collaborazione con Monograno Felicetti
La cuoca maremmana tornerà a parlare di pasta domenica 8 marzo, in Sala Blu 1, ore 16.15 PER ISCRIVERSI A IDENTITÀ MILANO 2020, CLICCA QUI E SEGUI LE ISTRUZIONI
Un tuffo nella toscanità più autentica è quello che si fa quando si decide di intraprendere il percorso sensoriale della cucina di Valeria Piccini, a ogni singolo assaggio, sempre un po’ di più. Una vita in cucina, iniziata a soli 13 anni quando si innamora di Maurizio Menichetti, suo marito e all’epoca proprietario del ristorante Da Caino a gestione familiare, e 41 anni di carriera che la portano al raggiungimento di due stelle Michelin.
Una filosofia culinaria fortemente identitaria, ricca di tradizioni e stretti contatti col territorio di origine, cui si aggiungono le esperienze dei numerosi viaggi all’estero e le memorie gustative di piatti ormai distanti nel tempo, ma in grado di lasciare una forte traccia emotiva che prende nuova vita nelle rielaborazioni della tradizione.
Ed è proprio da un ricordo lontano che prende forma il piatto che Piccini presenta sul palco-cucina di Identità di Pasta: “Pasta, patate e tanta Maremma”. La cremosità di una ricetta campana, assaggiata nel corso di uno dei suoi viaggi, diventa uno dei comfort food più amati dagli Italiani, fino a giungere in Toscana, terra di minestre, zuppe e ribollite, e assumere una nuova forma, più sapida, terrosa e tenace, così come tenace è il legame che Valeria ha con la sua terra.
Valeria Piccini, due stelle Michelin da oltre un ventennio
Pasta corta, da minestra, di insolito utilizzo nel mondo del fine dining, ma che rimanda ad uno dei primi formati prodotti dal Pastificio Felicetti, i “Tubets”, piccoli maccheroncini che i soldati durante la guerra erano soliti cuocere nella neve sciolta. Si inizia con un soffritto di scalogno e cipolla per dare dolcezza al piatto, a cui vengono aggiunte le patate crude tagliate a dadini, fatte leggermente scottare senza perdere la giusta consistenza, brodo vegetale e le patate affumicate.
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
a cura di
nata in Franciacorta, incorreggibile ricercatrice di qualità e famelica buongustaia, crede che ci sia sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Di giorno lavora nel mondo della comunicazione enogastronomica e di notte, quando non è in giro a fare ricerche di mercato, cucina, sperimenta e scrive di location gourmet e prelibatezze culinarie