05-10-2015
Archiviata sabato, alla Scuola di Eataly, la sesta edizione di Identità New York tra applausi di sincera ammirazione per la lezione di Vito Mollica, uno straordinario viaggio tra ricordi, sapienze antiche e spunti contemporanei, poco ci mancava prenotassi un viaggio in Basilica. Vito è lucano ed è una persona vera, lontana anni luce dallo stereotipo dello chef fighetta e presuntuoso, una figura che da alcuni anni spunta puntuale come un fungo dopo la pioggia complici tivù e piattaforme social. Bastano una ventina di like ed eccolo far capolino.
Davide e Barbara Scabin, in Italia lui è alla testa del Combal.zero a Rivoli sopra Torino, lei del Blupum a Ivrea
Facile sbagliare cottura, tempi, servizio, tutto. Ma lui non ci ha pensato, e ha volato altissimo grazie anche al gran bel gesto di Cracco. Carlo, che avrebbe curato una straordinaria Zuppa pavese come antipasto, gli ha detto senza giri di parole: "Finisco e ti aiuto, voglio vederti fare bella figura" e così sarà. Uno ci ha messo la pazzia e l'altro l'ha incanalata in binari ben precisi perché la serata non deragliasse.
Scabin si prende sempre dei rischi che sovente vanno contro la logica. Non che i suoi colleghi non abbiano dato il massimo senza rete, ma quando giochi in trasferta è sempre bene evitare in avvio le tre punte e optare un uomo in più in difesa. C'è sempre tempo per cambiare. Davide no, lui attacca subito. Non c'è verso, è la sua indole. Prendere o lasciare. Io prendo.
Una volta sbagliò tutto. Un pomeriggio in Finlandia, settembre 2010 oltre il circolo polare per Cook it raw, il patron del Combal.zero decise di cuocere il salmone in un buco in terra, sotto braci ardenti, sopra i tranci avvolti in una coperta, sopra ancora terra e zolle a ricoprire ogni punto. Purtroppo calcolò male i tempi e il pesce rimase praticamente crudo. Espressi il mio dispiacere per Scabin ad Albert Adrià, pure lui lassù, e il catalano mi rispose: "Lui è Davide e Davide non fa una zuppa". Esatto: tenta l'impossibile. Ed è per questo che lo ammiro assieme a chi è pronto a dargli un aiuto, una mano e non lo lascia solo.
Intanto siamo alla vigilia della seconda edizione di Identità Chicago, come la precedente negli spazi di Eataly Chicago, metropoli in totale allerta sportiva perché mercoledì i Cubs sosterranno contro i Pittsburgh Pirates lo spareggio per le World Series del baseball. Che non vincono dal 1908, più vite di attesa e nessuno di allora in vita.
Foto ricordo della cena di gala nella Birreria di Eataly New York. Da sinistra verso destra, si riconoscono Davide Scabin, sua sorella Barbara, Paolo Marchi, Carlo Cracco, Lidia Bastianich, Vito Mollica, Mark Ladner e Domenico di Clemente
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi