15-04-2020
Lo chef italo-olandese a Milano prepara la ripresa del suo ristorante Bu:r. Non cambia lo stile, ma spazio ai prodotti nostrani, in aiuto ai piccoli produttori
Eugenio Boer e Carlotta Perilli, compagna dello chef e maître di sala
«Nel mio dna c’è l’Olanda, ma il mio cuore è tutto per l’Italia: mai come adesso ripartiamo dal nostro bel Paese!». Lo chef Eugenio Boer, patron del Bu:r di via Mercalli a Milano, non ha dubbi e, in attesa di una data certa per la riapertura dei ristoranti al termine del lockdown, ha già pronta la sua ricetta, che segna un punto di rottura con la propria filosofia legata al passato e guarda alla ripresa di un futuro sicuramente diverso che si costruirà giorno dopo giorno.
Il focus del nuovo corso sarà l’italianità, in un momento in cui diventa necessario più che mai rimboccarsi le maniche per risollevare le sorti del made in Italy. Ecco quindi che un cittadino del mondo come Boer, che ha fatto delle contaminazioni una firma distintiva della sua filosofia di cucina, sceglie con consapevolezza di tornare in campo con un menù 100% italiano, realizzato interamente con prodotti nostrani, con l’obiettivo di omaggiare alcune delle grandi ricette della tradizione e, al contempo, dare un aiuto ai piccoli produttori (cascine, piccoli agricoltori eccetera).
La sala
Anche il servizio non subirà quindi grandi cambiamenti. Rimarranno quasi del tutto invariati alcuni piccoli riti, come l’arrivo a tavola del burro, vero e proprio feticcio culinario dello chef, se non fosse per la provenienza del prodotto: non più francese, della Normandia, bensì rigorosamente italiano, di una cascina poco fuori Milano e, quindi, a km zero.
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A cura della redazione di Identità Golose