07-06-2018
Festa a Vico: quest'anno incassati 270mila euro per aiutare chi soffre
Duecentosettantamila euro, tanti ne sono stati raccolti nel corso dell’edizione numero 16 della Festa a Vico, da domenica 3 a martedì 5 giugno, quando ben oltre duecento tra cuochi, pasticcieri, pizzaioli e artigiani si sono ritrovati a Vico Equense, pronti ad accogliere l’invito di Gennaro Esposito (nella foto con Antonino Cannavacciuolo) per aiutare diverse onlus che operano sul territorio campano a favore di chi soffre.
Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo e Carlo Cracco le star più acclamate, con il primo a proporsi pizzaiolo, il secondo oggetto di un assalto costante che uno si chiede come faccia a resistere e il terzo che martedì ha dato vita, assieme a Gennaro Esposito e ad altri 70 tra cuochi e pizzaioli, al cosiddetto Cammino di Seiano quando la frazione di Vico è diventata punto di riferimento per il cibo di strada di qualità.
Presente purtroppo solo a due momenti, della cena di lunedì sera ricordo con estremo piacere tre piatti: la Scala dei Turchi di Pino Cuttaia della Madia a Licata in Sicilia, la Polpa dei ricci alla sua espressione massima, la Sfoglia di nocciola, spalla di vitello cruda, acciuga e burro di bufala di Davide Palluda dell’Enoteca del Roero a Canale in Piemonte e i Bottoni di olio e lime con salsa cacciucco e polpo arrosto di Enrico Bartolini del Mudec a Milano.
E martedì un pranzo speciale dedicato a 11 giovani chef, evento battezzato Una promessa è una promessa, undici talenti chiamati a cucinare alla Torre del Saracino e solo per un ristretto pubblico di giornalisti perché il fine del tutto era metterli in mostra. Sono via via sfilati Augusto Valzelli della Porta Antica di Brescia, Stefano Santo del Salviatino a Fiesole (Firenze), Cesare Grandi della Limonaia a Torino, Antonio Cuomo dell’Hostaria del Relais San Lorenzo a Bergamo, Stephan Zippl del 1908 a Bolzano, Carmelo Trentacosti del Grand Hotel Villa Igea a Palermo, Alberto Gipponi del Dina a Gussago (Brescia), Giovanni Ricciardella di Cascina Vittoria a Rognano (Pavia), Salvatore Avallone del Cetaria a Baronissi (Salerno), Gianni Dezio del Tosto di Atri (Teramo) e infine Salvatore Camedda del Somu a San Vero Milis (Oristano).