04-02-2013
I relatori della conferenza stampa di presentazione di Identità Milano 2013, tenutasi questa mattina in Sala Alessi a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Da sinistra si riconoscono i cuochi Davide Oldani, Sergio Mei, Renato Bosco,il light designer Davide Groppi, il cuoco Massimo Bottura, il fondatore di Identità Paolo Marchi, i cuochi Carlo Cracco, Lorenzo Cogo, Christian Milone, il presentatore della mattinata Stefano Vegliani e l'assessore comunale alle Attività produttive Franco D'Alfonso. Nello schermo, Moreno Cedroni e Mauro Uliassi a lezione a Identità Milano 2012
(fotogallery a cura di Sonia Sant'Agostino)
Paolo Marchi
Stefano Vegliani e Diego Confalonieri
Renato Bosco e Luigi Taglienti
Carlo Cracco e Franco D'Alfonso
Davide Oldani
Cesare Battisti
Claudio Ceroni
Clement Vachon
Franco D'Alfonso
Lorenzo Cogo e Christian Milone
Helmuth Koecher
Renato Bosco, Davide Groppi e Massimo Bottura
Roberto Arditti
Carlo Cracco
Sergio Mei
Giovanna Sainaghi
Massimo Bottura
Davide Groppi e Massimo Bottura
Paolo Marchi e Carlo Cracco
Stefano Peccatori
Claudio Sadler
«Tanti mangiano ma pochi conoscono la storia del piatto». È una frase del cuoco Massimo Bottura in video ad aprire la conferenza di presentazione di Identità Milano 2013 a Palazzo Marino, in piazza della Scala. «Sono passati 9 anni dalla prima edizione, ma sembra ieri», esordisce Stefano Vegliani, presentatore della mattinata davanti a una Sala Alessi gremita. Introduce Claudio Ceroni, presidente di MagentaBureau, la macchina organizzativa e commerciale dietro a Identità: «Nove anni e siamo ancora tonici. Lo siamo soprattutto grazie ai partner che ci danno forza dagli inizi: Consorzio di Tutela del Formaggio Grana Padano, Acqua Panna e S.Pellegrino, Birra Moretti, Lavazza e Fontanafredda. Senza dimenticare Molino Quaglia, Pastificio Felicetti e Valrhona. E il Comune di Milano che ci ospita qui oggi: è un vero onore per noi. Così come siamo felici di avere ottenuto il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole, quello della Regione Lombardia, quello della Fipe di Alfredo Zini e quello dell’Expo, un’occasione fantastica in cui crediamo molto».
Tutti a segnarsi le date: Identità Milano 10-12 febbraio 2013 e Milano Food and Wine Festival 9-11 febbraio, nella stessa sede del MiCo di via Gattamelata 5 a Milano
Rapportarsi al cibo ma anche al vino, ricorda lo stesso Helmut Koecher, co-patron del Milano Food and Wine Festival, rassegna che anticiperà e chiuderà Identità Milano con un giorno d’anticipo, stessa sede: «Da sabato», spiega Koecher, «troverete centinaia di etichette superselezionate da 14 regioni d’Italia. Ma anche da aziende straniere tra cui la Georgia, culla del vino con cui è obbligatorio confrontarsi». Per inciso, torna Paolo Marchi, «il lato ‘food’ del festival sarà ancora coordinato da Chicco e Bobo Cerea del ristorante Da Vittorio: li ringraziamo di cuore». Così come verrà dato ampio spazio ai rubitt, piccoli assaggi di grande cucina, domenica 10, mattatore tra gli altri Cesare Battisti, chef del Ratanà, teatro di una cena con Alex Piras di Eataly NY l'11 febbraio.
Ma è l’Expo 2015 a catalizzare quasi ogni intervento, tema centrale nella parentesi incisiva di Roberto Arditti, responsabile delle relazioni esterne dell’Esposizione Universale: «Se il mondo ha deciso di imbastire un evento dedicato alla nutrizione, è perché è il mondo stesso a richiederlo. L’Expo sarà un evento molto complesso, un appuntamento che molti di noi non vedremo più perché tornerà in Italia solo tra qualche decennio». Due cifre per capirne l’entità: «Su una superficie di 1 milioni di metri quadrati troveremo tradizioni alimentari dai 5 continenti. Sono attese 150mila persone al giorno. Per questo c’è bisogno di tutti voi».
Davide Groppi, Massimo Bottura, Paolo Marchi
Ci sono le storie della pizza, «la cosa più difficile da fare tanto che i pizzaioli pensano solo a quella», specifica Marchi, raccontate a Palazzo Marino da Renato Bosco, uno per cui «La pizza contemporanea ha un tremendo bisogno di ricerca». Così come lo studio della luce, troppo spesso punto debole dei ristoranti: «Il mio lavoro non è una scienza esatta», specifica il light designer Davide Groppi, tra i relatori di Identità di Sala «Ma amiamo trattare la luce come ingrediente della cucina».
C’è Christian Milone, ex ciclista folgorato sulla via della cucina, a Milano per la giornata Identità di Pasta: «Sono orgoglioso di essere qua e di poter rappresentare uno dei prodotti che ci ha reso famosi nel mondo». Accanto a lui, Lorenzo Cogo, tra i giovani leoni della cucina mondiale, primo filone importante in Auditorium domenica 10: «Rappresentare l’Italia per me è fonte di grande preoccupazione ma anche un grande orgoglio».
Microfono ai tre grandi protaognisti della cucina italiana. Davide Oldani, prossimo lecturer ad Harvard e «molto felice di interpretare un filone, il rispetto, che mi vede in prima fila da sempre». Carlo Cracco, che lancia un segnale sul momento critico del suo mestiere: «Ci sono ristoranti di alto livello che chiudono. Speriamo ci siano altre 50 edizioni di Identità, che altrimenti nessuno ci aiuta». «Perché in Italia, come diceva Flaiano», aggiunge Marchi, «siamo bravissimi a correre in soccorso del vincitore. O a rifinanziare industrie sull’orlo del fallimento. Ma i ristoranti mai».
Chiusura con Stefano Peccatori, direttore generale di Mondadori Electa, qui per ricordare la giornata di Identità di Libri, martedì 12 febbraio, un fitto palinsesto con gli autori di 11 godibilissimi libri di enogastronomia. E il richiamo finale a Dossier Dessert, consolidata sessione pomeridiana che chiuderà in dolcezza Identità con una parata di pasticceri d'Europa tale che il "peggiore" ha 2 Stelle Michelin.
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt