Giuseppe Carino
Terra di Salvatore Tassa
Ricette d’autore Benvenuto 2021: la Pasta e fagioli di terre trentine di Peter Brunel
Ezio Indiani, direttore generale del Principe di Savoia di Milano, ospite a Identità on the road, dove ha spiegato come gestire gli imprevisti in un grande hotel cinque stelle lusso
Gli imprevisti, come gestirli? Bel dilemma per chi dirige un servizio di sala in una struttura che vuol fare della miglior ospitalità il proprio fiore al'occhiello. Per rispondere a questo interrogativo, Identità di Sala, nell'ambito di Identità on the road, ha chiesto il parere di uno dei massimi esperti italiani del settore, Ezio Indiani, direttore generale dal luglio 2005 - dopo essere stato responsabile del gruppo Villa d'Este - di un hotel cinque stelle iconico non solo per l'Italia, il Principe di Savoia di Milano, che fa parte del gruppo Dorchester Collection, nove sontuose strutture nel mondo (Plaza Aténée e Le Meurice a Parigi, Bel-Air e The Beverly Hills a Los Angeles, Eden a Roma, The Dorchester, 45 Park Lane e Coworth Park a Londra) .
Il Principe di Savoia
Altro aneddoto: «Un principe arabo una sera ha chiesto di poter andare l'indomani a vedere l'alba, alle cinque del mattino, sul Monte Bianco». Era estate, voleva andare sul versante francese. Come organizzare? «Ho usato i miei contatti. Attraverso quelli, ho chiamato il sindaco di Chamonix-Mont-Blanc (all'inizio pensava che fossi un pazzo), spiegandogli la situazione. Lui a sua volta ha svegliato - ormai s'era fatto tardi - il direttore delle funivie, che ha attivato subito quelle sei o sette persone necessarie per soddisfare il desiderio del nostro ospite». Alle quattro del mattino queste erano tutte pronte per far funzionare gli impianti; mezz'ora dopo il principe è arrivato con i suoi amici. E si sono goduti l'alba. Imprevisto risolto, coefficiente di difficoltà altissimo, «devo dire che l'esperienza al principe qualcosina è costata - sorride Indiani - Se non si hanno problemi di budget, la soluzione si trova sempre».
Per questo e altri consigli, seguite l'intervento di Indiani a Identità on the road, iscrivendovi qui.
Fabio Zanotti, detto il Cianta, sull'uscio della sua cantina quattrocentesca in alta val Curone dove custodisce prelibetezze come quella che tiene in mano, un salame tipologia "gentile" vecchio almeno quattro anni
«Non è semplice il lavoro di sala in quello che è uno degli indirizzi più prestigiosi e carichi di storia del nostro Paese, che proprio in questo 2020 così complicato festeggia il proprio mezzo secolo di vita. Per reggere la prova, bisogna essere grandi professionisti, capaci di empatia con il commensale e di grande preparazione; di essere accoglienti e impeccabili nello stesso tempo. Lui - classe 1988, origini in un piccolo borgo irpino - ci riesce splendidamente»: sono le parole della motivazione del premio Identità di Sala assegnato a Identità on the road 2020 a Francesco Cioria
I 140 anni di storia di Cantine Pellegrino
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri