22-01-2019
Rapina all'Ambasciata di Quistello, chef Tamani legato e imbavagliato
Disavventura in una storica insegna italiana d'alta cucina. Romano sta bene ma è sotto choc, trafugata una carta di credito, poi utilizzata per prelievi
Lo chef Romano Tamani, insieme al fratello Carlo, dal 1978 guida l'Ambasciata di Quistello, nel Mantovano
Bruttissima avventura per Romano Tamani, classe 1943, titolare con il fratello Francesco - detto Carlo - del ristorante Ambasciata di Quistello (Mantova), per lungo tempo uno degli indirizzi di punta della cucina italiana, due stelle confermate per anni (lottava con i vicini Santini del Dal Pescatore per la terza) fino all'inizio della parabola discendente, con la perdita di un macaron nel 2010, l'altro lo conserva tuttora (leggi il nostro ritratto di Tamani: I tortelli che ingannarono il papa).
Domenica sera, a ristorante chiuso, quattro malviventi si sono introdotti nel locale, imbavagliando e rapinando Tamani. Alla fine i banditi sono riusciti solo a impossassarsi di una carta di credito, dalla quale hanno poi effettuato alcuni prelievi, prima che lo chef riuscisse a contattare il call center della propria banca e così bloccare l'utilizzo della tessera.

L'opulenta sala del'Ambasciata
Danni limitati, dunque, alla fine. Ma la paura è stata tanta. Come ha raccontato
Tamani stesso, domenica sera aveva deciso di uscire per una passeggiata e per salutare alcuni amici. Erano le 20,30 circa. Non appena varcata la soglia del ristorante, nella cui palazzina si trova anche l’appartamento in cui lo chef abita, i rapinatori sono sbucati all’improvviso. «Mi hanno legato e imbavagliato con dello scotch - ha spiegato - Non riuscivo nemmeno a respirare: pensavo che sarei morto di lì a poco».
Una volta all'interno del locale, i malviventi hanno iniziato a cercare oggetti di valore e denaro, buttando tutto all’aria. «Continuavano a chiedermi di indicare la cassaforte: ma la cassaforte non c’è e denaro non ne avevo sia perché il ristorante era chiuso sia perché ormai i clienti pagano solo con bancomat e carte di credito», ha spiegato Tamani al Corriere della Sera.
Alla fine sono saliti anche nell'abitazione dello chef, dove si sono impossessati una carta di credito sulla quale era indicato il codice. Così hanno avuto gioco facile, una volta fuggiti, a effettuare prelievi a Modena, Bologna e Castelvetro. Particolare curioso: i banditi si erano preparati anche a trafugare un set di posate d'argento ma, nella foga del momento, si sono poi dimenticati di portarle con sé. I locali carabinieri stanno indagando. L'Ambasciata di Quistello ha festeggiato lo scorso anno il quarantesimo anno di attività.