14-08-2023
Flessibilità e senso di inadeguatezza. Queste le due parole chiave, la dicotomia che risiede nel comportamento di gran parte delle persone durante il periodo estivo. Bisogna adattarsi a un clima, a un’alimentazione, a orari diversi.
Adattarsi a occasioni diverse, come andare in vacanza lasciando la propria abitazione per recarsi in località turistiche sconosciute, partecipare a eventi, ad aperitivi e cene sempre in crescita.
Via libera quindi a vestiti svolazzini, ad addominali esibiti, a spritz, cene, eventi all’aperto con gli amici. Un ambiente apparentemente festivo in cui è celato però il disagio provato da molti dei partecipanti. Un sentimento correlato all’esigenza di doverci esporre, di mostrare il proprio corpo.
Possiamo quindi dedurre che i protagonisti di questa triste vicenda siano tutti coloro che hanno un rapporto difficile con il proprio aspetto esteriore, la maggior parte dei quali affetti da DCA (disturbi del comportamento alimentare).
Come affronta quindi il caldo chi soffre di disordini alimentari?
E ancora chi si induce il vomito si sente sempre più svenire, c’è chi prova vergogna nel non riuscire ad ottenere la tintarella voluta, chi in generale teme gli abiti sempre più succinti.
Una cosa è certa: dover mostrare il corpo è per molti la preoccupazione principale all’arrivo del primo caldo. Cresce il timore, cresce il controllo, si cura con maggior precisione l’estetica personale, si evitano situazioni in cui non potersi nascondere.
Giornate che si allungano e che sembrano non finire mai, asfissianti come il sole che batte forte. Impegni che diminuiscono e lasciano il tempo per pensare. Così il momento più atteso dell’anno, caratterizzato da più tempo libero da passare con chi ci vuole bene, eventi, avventure e viaggi, diventa anche il più temuto. Il più deleterio per chi soffre di DCA, il più adatto per svilupparne uno.
E questo succederà finché nei preparativi per l’estate includeremo solo l’armadio, il drink e un viaggio, senza provare a rinnovare anche la nostra mente, a cambiare il pensiero angosciante in uno dolce e rassicurante per il quale tutti gli "human body” sono dei “bikini body”.
di
gastronoma e modella viterbese, classe 2000. Dunque una millennial con un passato di disturbi alimentari, esperienza comune tra molte coetanee e colleghe. Così, curare e prevenire i dca è diventata la sua missione. Si è laureata presso l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, dove ha iniziato a lavorare a suoi progetti, proseguendo con gli studi magistrali
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