08-04-2021
Claudio Ceroni, fondatore con Paolo Marchi di Identità Golose, sul palco del congresso, edizione 2019, l'ultima che è stato possibile tenere dal vivo prima della pandemia. La prossima è in programma dal 25 al 27 settembre 2021
Torna Identità Golose, ossia il congresso a Milano, sedicesima edizione che si terrà da sabato 25 a lunedì 27 settembre, come abbiamo annunciato qualche giorno fa, leggi qui. Torna, e non è affatto una cosa banale. È anzi un raggio che trapassa finalmente la coltre di nebbia che ci avviluppa da tempo. Tra i tanti messaggi di entusiasmo che chi scrive ha ricevuto dopo l'annuncio, uno particolarmente significativo, e che induce a qualche riflessione. Autrice, la nostra Sonia Gioia: "Come si dice? L'audacia è la virtù dei forti. Incrocio tutto l'incrociabile. Viva Identità". Dunque attesa, gioia (nomen omen...), riconoscimento del coraggio, anzi persino di una certa audacia... Dietro alla decisione si nasconde però anche molta riflessione, una valutazione attenta, una ponderazione di tempi e modi. Elementi che abbiamo voluto farci spiegare da Claudio Ceroni, cofondatore con Paolo Marchi di Identità, nel lontano 2005, e motore imprenditoriale tanto del congresso, quanto di tutte le altre attività della nostra organizzazione,
Esordisce così: «Siamo giunti a questa scelta seguendo tutto il calvario degli ultimi mesi, che a lungo è stato all'insegna del "nessuno può prevedere niente". Non ne siamo ancora usciti, certo; eppure i dati a disposizione sembrano fornire i primi spiragli. Soprattutto, è concreta e ragionevole la speranza che la campagna vaccinale tocchi il suo apice prima dell'estate, come peraltro accadrà in molti altri Paesi. Ed è infatti davvero significativo che le nostre autorità si stiano sbilanciando in questo senso. Pensiamo insomma che a fine settembre si possa essere, se non in una situazione di completa normalità, perlomeno in una fase che consenta di riproporre una manifestazione dal vivo con un notevole peso specifico sia in termini di contenuti che di numero di partecipanti».
LA RIPRESA SARÀ ESPLOSIVA - C'è voglia di partecipazione. E sembra esserci anche una voglia di pazzesca di tornare al ristorante, di riprendere in mano i fili della propria vita. Ceroni su questo punto appare esplicitamente ottimista: «È una mia forte convinzione, spero condivisa da tanti, che se a settembre davvero le attività potranno riprendere normalmente, allora la ripresa sarà esplosiva, immediata. Non passerà attraverso fasi graduali, magari pervase ancora dall'incertezza. No: è come se qualcuno avesse staccato una spina. Reinserendola, tornerà subito la corrente». Ci sono solide motivazioni sulla base del ragionamento: «Una particolarità della crisi legata al Covid-19 è che, a differenza di altri eventi come le guerre o le catastrofi finanziarie, non ha distrutto asset fisici od organizzativi che poi richiedono anni prima di essere ricostruiti. Certo: la pandemia ha fatto morire, oltre che tante persone, anche molte imprese e ha causato innumerevoli danni. Ma quando sarà possibile, per chi avrà resistito il processo di riavvio sarà istantaneo: è un po' quello che sta già accadendo negli Stati Uniti. Dunque lo sforzo nostro e degli altri operatori del settore dovrà essere di farsi trovare pronti. Sarà una sfida. Tale scenario non riguarda solo il mondo della ristorazione, ma anche altri che come il nostro sono finiti in lockdown, penso all'arte, alla cultura, alla musica».
I CONGRESSI CAMBIANO. COME CAMBIAMO I CONGRESSI? - Nulla sarà come prima, anche nel mondo dei congressi di cucina. «Questi mesi difficili hanno accelerato un'evoluzione anche nel nostro settore. Bisogna essere aperti all'innovazione e a tutti quegli strumenti che ci possano fornire nuova creatività. Non sarà più possibile ripartire dal punto dove ci eravamo fermati: un po' perché, anche se la ripresa sarà istantanea come pure prevedo, nel frattempo qualcosa si sarà comunque perso. E poi perché altri elementi si sono affacciati, e altrettanti sono prossimi a farlo. Chi riproporrà il passato, apparirà vecchio». Quindi: il digitale diverrà parte integrante del congresso, affiancando e completando la kermesse dal vivo. Ma non solo: «Dovrà essere sempre più presente l'aspetto dell'esperienza in prima persona, dell'emozione».
Paolo Marchi e Claudio Ceroni, fondatori di Identità Golose
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Claudio Ceroni alla celebrazione dei cinque anni di Identità Golose Milano, con il sindaco di Milano Beppe Sala e lo chef Massimo Bottura
La frase simbolo - di Paolo Marchi - del congresso Identità Milano 2023. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani