14-08-2013

Il mio goloso alfabeto salentino

Birra e vino, frise e buone tavole, libri e pasticciotti, come vivere bene tra Lecce e Leuca

La vetrina dell'enoteca Castel di Salve in piazza

La vetrina dell'enoteca Castel di Salve in piazza Pisanelli a Tricase, telefono +39.0833.542867,della stessa prorietà la cantina in località Depressa

Lo so bene che il Salento inizia all’altezza di Taranto, lato Ionio, e di Ostuni, lato Adriatico, per finire a Leuca, ma io che l’ho scelto come seconda pelle mentale anche perché ben lontano da Milano, ho cercato di metterci più chilometri possibile. Così comincio a sentirmi meglio quando imbocco la superstrada da Lecce verso Gallipoli, superata la quale respiro a pieni polmoni. Morale: il mio Salento coincide con il tacco estremo e realtà in sé splendide come Otranto e Gallipoli, che però in piena estate evito perché incasinate a mille. Cerco il vuoto e la magia di tanti angoli e atmosfere, e il blu di un cielo unico.

Solo due cose faticherò a capire dei salentini: perché non amano i cani e perché guidano come pazzi. Non si tratta di superare di un tot i limiti di velocità, ma proprio di andare a palla, zigzagando, su vie che non sono certo autostrade a tre corsie per senso di marcia. Con il tempo mi sono convinto che sia un problema di tempo. La provincia di Lecce è disseminata di comuni, 97 in tutto capoluogo compreso, e tanti contano poche migliaia di anime. E’ praticamente impossibile che dove vivi trovi tutto quello che ti serve, la macelleria è da una parte, il pane da un’altra e così via fino agli amici, disseminati ovunque. Se non hai un auto sei condannato alla solitudine. E da qui penso nasca la voglia di fare presto, di arrivare prima possibile a destinazione, infischiandosene della sicurezza, soprattutto di quella altrui.

Questo pezzo nasce dal desiderio di mettere ordine negli appunti e nei biglietti da visita sparsi sulla scrivania raccontando tutti i posti che per me valgono perché hanno qualcosa in più, in pratica è il mio alfabeto salentino.

BIRRA: due suggerimenti, uno nel segno della Birra Salento che presto conta di avere un impianto tutto suo a Leverano, intanto orzo e spezie sono rigorosamente del posto. L’altro ci porta ugualmente a Leverano (come produzione) grazie alla Birrozza dell’azienda Lu Sciarabbà di Carlo Paladini, +39.338.1047356. Anche in questo caso farro bio salentino (per la Rossa) piuttosto che grano bio Cappelli (per la Chiara).

CAFFE’: con il marocchino milanese che diventa un più corretto espressino, il Salento è terra di caffè ghiaccio, con o senza latte di mandorle. Si tratta di un espresso caldo, zuccherato e poi versato in un bicchiere di vetro pieno di ghiaccio. La mandorla è un tocco in più.

CARNE: in tutta sincerità più fa caldo e meno si è ha voglia di mangiarla, soprattutto di cucinarla, tanto che la Bettola di Pericle, in pieno centro storico di Specchia, accanto al castello, +39.329.5668108, ormai è più braceria che bottega, piacevole. E a Castrignano del Capo, in via Vittorio Veneto 40, ecco Damiano Petracca che è di tutto un po’, +39.0833.530596, con una valida varietà di tagli per divertirsi a casa propria.

DOLCI 1: Arte Bianca a Parabita, titolare Antonio Campeggio, da alcuni anni è nell’associazione dei Maestri pasticcieri d’Italia e uno ha detto tutto. Antonio ha appena inaugurato a Gallipoli un angolo dedicato esclusivamente al dolce simbolo del Salento, il pasticciotto, e lo ha chiamato Il Pasticciottino, +39.349.1597939. Sono una ventina, sia dolci sia salati, quando la tradizione vuole sia un fagotto ovale di frolla ripieno di crema pasticciera. I puristi considerano un’eresia già l’aggiunta di una amarena sciroppata. A Galatina c’è la bottega dove il pasticciotto venne proposto già nel 1745, sono però così simpatici che li ignoro.

Massimo Protopapa, titolare del Caffè Italia a Taurisano

Massimo Protopapa, titolare del Caffè Italia a Taurisano

DOLCI 2: Caffè Italia a Taurisano, +39.0833.622029, dove padre e figlio, Cosimo e Massimo Protopapa, si tramandano la passione per la pasticceria. Pasticciotti a parte, conservo un ricordo indelebile di un magico fagottino di sfoglia con racchiuso un fico, frutto che in genere mi piace a metà perché troppo zuccheroso.

DOLCI 3: Cafè dei Napoli ad Alliste, +39.0833.584418, dove Giovanni Venneri è una miniera di idee, dal Pansorriso al Panterrone passando per pasticciotti che hanno vinto il primo premio in una gara di luglio, 16 quelli in gara.

ENOTECA: per ottimi vini del posto (e non) Castel di Salve in piazza Pisanelli, centro storico di Tricase, +39.0833.542867, i vigneti sono soprattutto a Salve e la cantina (visitabile) a Depressa, gran cerimoniere Francesco Winspeare.

FARE IL BAGNO: due mari bagnano il Salento, Adriatico più roccioso, Ionio più sabbioso, acqua limpida ovunque, tanta spiaggia libera. I Bagni Marinelli, a Marina di Felloniche (Patù), +39.366.5051358, hanno un grande pregio, oltre al wifi, al parcheggio privato e a un bravo cuoco: sono costruiti su palafitte appoggiate sugli scogli. Quindi no sabbia e no racchettoni. Al tramonto aperitivo con musica jazz dal vivo.

FORMAGGI & SALUMI: il mini-market Carrefour in via Savona 18 a Tricase, +39.0833.543187, è il regno di Renato Chiuri, una persona con una passione intensa per formaggi e salumi di alta qualità che trova e si fa mandare da tutta Italia. Merita conoscerlo.

GENTILEZZA: è innata e l’industria del turismo non ha ancora rovinato i salentini. Entri in un bar e chiunque sia al banco ti accoglie con un “Ciao signore, cosa vuoi?”. Sincero e simpatico.

LIBRI: in una piccola via del centro storico di Tricase, via Santo Spirito, ecco Marescritto, pochi metri quadri colmi di volumi, +39.0833.541140, libreria.marescritto@libero.it. Quando ci si entusiasma per le grandi catene distributive, ricordiamoci di quei librai che (soprav)vivono dove tutto è più difficile.

MOZZARELLA 1: purtroppo di latte vaccino, prendere o lasciare. Io prendo quella del caseificio Ruffo di Ruffano nel suo negozio di Tricase, via Carlo Cattaneo, +39.0833.693184. Novità del 2013 i bocconcini con un pezzetto di wurstel all’interno, si riscaldano in una padella e si gustano con pane casereccio.

MOZZARELLA 2: e ancora i due negozi Gàlata, il “mio” è in corso Dante angolo via Cavour ad Acquarica del Capo, +39.0833.722153, poi c’è quello nella vicina Taurisano, in via Mafalda di Savoia, +39.329.5608362. Vi si vende anche mozzarella di bufala campana (che non fanno loro) e una gustosissima ricotta al limone (che fanno loro).

OLIO: più belli gli olivi che buono l’olio qui in Salento. Guai però generalizzare. A Monteroni di Lecce ecco in contrada Saetta l’azienda DO – Donna Oleria, +39.335.6260697, di Grazia Barba che per l’extra vergine chiamato Tra Due Mari usa la cultivar Ogliarola Salentina (una delle due tradizionali), con l’olio estratto a freddo. Pane e olio, questo, poesia per il palato.

PANE & FRISE: due forni, una a Taurisano e l’altro a Tricase. A Taurisano ecco il Forno Casereccio Rosafio, telefono +39.0833.621461, nell’altro centro ha il suo negozio l’Antico Forno di Nociglia, +39.0836.939433, proprio accanto alla chiesa di Santa Lucia. Chi pensa che esista una sola frisa si ricrederà facilmente.

PESCE: una pescheria per tutte, Marevivo a Castro in direzione di Vignacastrisi, +39.0836.1955986. Sicurezza certificata. Un consiglio: prima si va e meglio è. La sera dopo l'ultimo bagno è tardi.

PIZZA: c’è chi loda quella di Azzurra a Torre San Giovanni, la marina di Ugento, ma troppo caos ora, vi andrò più avanti. Buona quella di Tora a Marina di Felloniche ovvero sul mare all’altezza di Patù, +39.0833.767826.

Il RISTORANTE: Ippazio Turco non è il primo e unico grande cuoco espresso da questa regione, ma è di certo uno dei pochi rimasto sul territorio, l’unico nel Salento capace di vivere la magia di questa terra e questo mare con la sua testa e la sua sensibilità. Suo e della moglie Margherita il Lemì in via Vittorio Emanuele II a Tricase, +39.347.5419108. Qui si gustano piatti strepitosi come la Triglia sirena, il Barbecue di piccoli moscardini, i Maritati ai tre pomodori, il Riccio di riso, riccio di mare, il Polpo cotto al forno di legna, il Gelato di mandorle verdi. La cantina un altro punto di forza grazie alla sommelier Sabrina Nuzzo, ex Bartolini.

SALENTO NASCOSTO: è il nome dell’agenzia di Esmeralda Faraone, tutto online per prenotare le proprie vacanze in case che sono l’opposto delle villette abusive sparse sulla costa. Dalle masserie sterminate alle pajare più coccolose. Nota bene: il Salento non è terra di trulli, bensì di pajare, simili ma non uguali.

La TRATTORIA: Vardaceli a Castiglione d’Otranto, la migliore in assoluto, +39.389.1774580 – 380.7715503. La famiglia Mastria, patron Salvatore, in sala con la figlia Milena, sa dare tocchi nuovi all’arcinoto del territorio dove troppi usano la tradizione come paravento per la loro mancanza di idee e di voglia. Quando è in vena, Salvatore si esibisce al forno delle pizze.

TRATTORIE, tre altri suggerimenti: la Fulana a Giuliano di Lecce, frazione di Castrignano del Capo, +39.340.5909239 – 331.4235469; la Locanda del Levante nell’Antica piazza delle verdure a Tricase, +39.0833.546678, e le Macinate Cantine 1931 a Specchia, +39.320.4017947. Da non perdere le polpette al sugo di quest’ultima.

WINEBAR & CRUDI: per ostriche, gamberi e mare crudo si va a Leuca, a Villa Ramirez proprio sul lungomare, dove il dinamico Ivano ha aperto il 24Re, da luna in cielo all’infinito della notte, +39.334.9884955. Tutto in giardino, le stelle per tetto.

YOGURT: l’azienda agricola Melcarne, +39.328.6526480, esiste a Gagliano del Capo da quasi mezzo secolo. Da poco si è dotata di un distributore automatico, 24 ore su 24, di latte e yogurt ottimi. Poi c’è lo spaccio, La Lattoria, aperto ogni sabato di latticini e un giorno al mese di carne bovina da loro stessi macellata. Telefonare e farsi spiegare bene la via, non basta dire “la strada da Montesardo a Gagliano”, lì il Salento diventa un’ipotesi assoluta.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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