Non possono esservi dubbi sul fatto che il grande amore della vita di Michele Alesiani sia l’Osteria dell’arancio, nella piazzetta centrale di Grottammare Alta in provincia di Ascoli Piceno. L’aprì nel 1984 a 26 anni, per cederla nel 2010. Tre anni qua e là e nel 2013 la seconda, vera e bella realtà: il Pepenero, nel borgo antico di Cupra Marittima.
Michele incarna perfettamente la figura dell’oste perfetto, passione che ha trasmesso ai suoi due figli, Lancillotto e Zaccaria, 24 anni il primo, 22 il secondo. Lancillotto lavora con il padre, quindi solo la sera perché a pochi verrebbe in mente di recarsi a Cupra Alta per pranzare con la formula del prezzo fisso, 32 euro. E questo inverno ecco Zaccaria mettersi in società con Reald Prifti, 33enne cuoco di radici albanesi, nel curriculum anche Uliassi a Senigallia. Al loro sodalizio hanno dato il nome di Dripping, tecnica pittorica cara a Jackson
Pollock e a Gualtiero Marchesi che l’ha celebrata in una sorta di insalata di mare con le salse gocciolate nel piatto, il Dripping di pesce, anno 2004.
I due soci hanno aperto a cavallo tra aprile e maggio in uno chalet sul mare contraddistinto dalla Concessione 25. Chiuso da due o tre anni, porta il nome di sempre, Don Diego, come il camping al di là della strada. Ma per chi conosce gli Alesiani padre e figli, quello è il Pepenero al mare. Ma possiamo andare ben oltre indietro nel tempo. Nella memoria di Michele brilla sempre il ricordo

Mafalde al pesto del giardino (del Don Diego) con pomodori confit
dell’
Osteria dell’arancio. Basta girare il piccolo foglio, che quotidianamente riporta i piatti, per notare, piccolo piccolo, il simbolo della trattoria di Grottammare Alta, due arance intrecciate tra loro.
Menù fisso anche sulla spiaggia, 35 euro ma solo la sera, perché a pranzo si sceglie alla carta. Un’unica proposta in comune tra la cucina di Pierluigi Puglia e Michele Bellucci al Pepenero e quella di Reald Prifti al Don Diego, il gazpacho con tartare di ricciola, per il resto due strade ben differenti, di monte e di mare.

Tartare di ricciola al Don Diego a Grottammare
Considerati sia la qualità del pescato sia il prezzo, se non si prenota chiamando il +39.392.8141917 al
Don Diego si è rimbalzati. Siete avvisati. Al di là di quando vi presenterete e di alcune sbavatura nella gestione del sale in cottura, ho visto facce contente per l’Insalata di mare con giardiniera; il Polpo fritto con fondente di patate e fagiolini; il Sautè di cozze, vongole e qualcos’altro se c’è…; Maltagliati di casa alla marinara (sugo bianco, delizioso, senza pomodoro); Mafalde al pesto del giardino con pomodori confit; Tataki di tonno e guacamole; Trancio di

Michele Alesiani regge nella mani il menù del Don Diego, il ristorante sul mare aperto da suo figlio Zaccaria tra aprile e maggio 2021 sulla spiaggia di Grottammare. A tavola con lui Luisa e Paolo Marchi
corvina con melanzane tartufate; Frittura mista e insalata; Tartare di ricciola; Zuppetta di frutta con gelato all’anice di
Ennio Cannella, gelatiere in San Benedetto.
Il Don Diego chiuderà a inizio autunno, per riaprire dopo Pasqua, ma Zaccaria e Reald stanno trattando nuove condizioni per investire sulla struttura e renderla un ristorante a tutto tondo, valida meta anche lontano dall’estate. Intanto si godono un’ottima partenza.