Se le imbarcazioni italiane non pagano i diritti di navigazione lungo il Danubio è grazie a Livigno, uno dei pochi comuni tricolori le cui acque prendono tutt’altra direzione rispetto a Pianura Padana, Adriatico e Mediterraneo e vanno ad alimentare prima l’Inn e poi, per l’appunto, il Danubio. Questo comune valtellinese di 6mila anime ha caratteristiche uniche, comprese le cime innevate di fresco anche a luglio tanto che i suoi abitanti amano (amano?) dire che da loro, a dieci mesi di neve, seguono due di freddo. In fondovalle, ora verde, poi bianca, ma sempre magica, siamo a 1.800 metri di altezza, se ci si porta a Trepalle, verso il Passo del Foscagno e poi Bormio, si arriva anche a 2250. Nessun altro borgo in Europa è più alto. Fino agli anni Sessanta, quando venne aperto il tunnel verso la Svizzera (la larghezza è minima, si procede a senso unico alternato, impressiona anche se non soffrite di claustrofobia) e pian piano migliorò anche la via per Bormio, in inverno morti non venivano sepolti, ma messi a riposare nei sottotetti a -20°C (recordo assoluto -34°C) in attesa del disgelo.
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Gli straordinari formaggi di malga in vendita al SamdiMarket a Livigno, telefono 0342.996045
Tante storie di secolari stenti e duro isolamento, oggi sono bilanciati da un diffuso benessere legato alla zona franca e al turismo. Avere neve da fine novembre a metà maggio è una manna dorata, poi è splendido camminare gli stessi prati sciati nei mesi freddi. Basti direi che in mezzo secolo i residenti sono triplicati. A voler cercare il problema è quello di un turismo che guarda alle offerte e al risparmio e fatica a premiare chi punta sulla qualità. In fondo St.Moritz, celerina e la loro ricchezza non sono distanti e perché non battersi perché il trenino del Bernina arrivi anche tra il Passo della Forcola, verso ovest, e il lago di Livigno, tutto a est? Sono 15 km di vallata più sette di bordolago, 22 km in tutto tra le due dogane cantonali, un Piccolo Tibet, un magnifico rifugio anche per la gola grazie alla passione di alcuni personaggi.
I patriarchi di qualsiasi iniziativa di alta qualità sono due fratelli, Sandro e Diego Mottini, che aprirono il SamdiMarket in via Ostaria 592, +39.0342.996045, nel 1964 guardando al futuro e non al presente visto che i lavori per la diga e il tunnel verso la Svizzera iniziarono solo l’anno seguente. SamdiMarket ovvero il Market di SAndro Mottini e DIego, quest’ultimo orma in cielo e tutto passato nelle mani esperte di sua figlia Maddalena e del genero Paolo Caspani. Pensare a Peck a Milano e tutto è chiaro: grandi vini e tanti distillati, strepitosi formaggi di montagna (ma che sballo gli erborinati), ottimi salumi, pasta e riso, salse, pizzoccheri, squisitezze in scatola, caffè, thè e tisane… Non stupitevi se il sito non offre la possibilità di acquisti on line: Livigno non conosce l’Iva (un litro di gasolio a meno di un euro!) e quindi non si può esportare se non quantitativi minimi e di persona. Questo, natruralmente, vale anche per i prodotti della Latteria di Livigno in via Pemont, il verde tutt'attorno, telefono 0342.974331.
Il re ai fornelli è Mattias Peri. Lo Chalet Mattias, in via Canton 124, +39.0342.997794, lo vede impegnato pranzo e cena con Manuela (attenzione: è una locanda, quindi perfetta per coccole e sogni d’oro sotto lo stesso tetto). I due, innamorati da una vita, se lo sono costruiti su misura come fosse un paio di comodissime scarpe fatte a mano. Successe dieci anni fa quando lui aveva trent’anni e arrivava da un lustro come direttore di un gran bel rifugio in quota. Autodidatta puro, è uno dei tre stellati Michelin della provincia di Sondrio ed è curioso notare come lui se ne stia al capo estremo verso oriente e il Cantinone, a Medesimo, e la Lanterna Verde, a Villa di Chiavenna, brillino all’estremità occidentale, tra loro corre l’intera Valtellina e per passare da una tavola all’altra è più comodo passare dall’Engadina.
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Rilassanti prati verdi tutt'attorno alla vallata di Livigno, tra la Forcola, il Foscagno e il lago
Mattias ha un forte legame con il territorio, Ravioli di segale ripieni di polenta, Gnocchi di ortiche, Zuppa al fieno con gelato ai porcini, Risotto alle gemme di pino con fingerli e capriolo, Créme brulé alle gemme di pino con crema di rabarbaro (il rabarbaro è una delle pochissime cose che, funghi, abeti e mughi a parte, crescono nella valle), che declina con estro intelligente. Poi c’è il mare, Filetti di triglia con pesche e Ravioli ripieni di astice canadese ad esempio, che un forestiero si domanda perché e la risposta è scritta nel tempo: perché i livignaschi sono arcistufi di pizzoccheri, sciatt e polenta taragna, tra l’altro spesso più pesanti che buoni.
Il terzo faro è un pasticciere, Andrea Galli, patron di Dolce Passione in via Saroch 1320, +39.0342.970411, dolcepassione@infinito.it. I suoi dolci sono geniali, il panettone da encomio e la bisciola pure, in pratica la sola tipicità lato zucchero della Valtellina, una sorta di torta bassa alla frutta secca. Merita una sosta pomeridiana per una tazza di thè con lo strudel, molto buono, con la pasta sottile e fiocchi di avena nel ripieno per assorbire l’umidità in eccesso delle nuove mele. Galli è la gemma dell’Accademia Professione Bianca, +39.0342.482860, che riunisce una decina di pasticcieri dell’intera provincia, Cusini, +39.0342.979295, e Goloseria Galli, +39.0342.971100, le altre due insegne del posto.
Tornando al lato salato, Mattias ha visto due ragazzi che si sono fatti le ossa nella sua cucina imboccare le loro strade. Roberto Longa è all’Hotel Alba in via Saroch 948, +39.0342.970230, e Mattia Mottini al Camana Veglia in via Ostaria 583, +39.0342.996310. Senza ristorante invece il Sonne in via Plan 151, +39.0342.996433, idem il Garni Roberta in via Fontana 95b, +39.0342.996495. Infine merita una sosta l’hotel Crosal in via Dala Gesa 38, +39.0342.996214.
Gli ultimi tre consigli ci portano oltre il Foscagno: Elia Vitalini è un fior di pasticciere, sua la Pasticceria Vitalini a San Nicolò di Valfurva, 0342.945766; Enrico Fattor ha invece aperto nel dicembre 2009 a Bormio La Vecchia Latteria dove tra tanti ottimi prodotti spiccano i formaggi di capra della fattoria Via Lattea in Valfurva; infine l’hotel Genzianella in via Zandilla 6 a Bormio, 0342.904485. Quest’ultimo è un albergo per non fumatori, davvero uno splendido divieto perché ogni 10 fumatori, 8 o 9 sono maleducati.