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Moreno Cedroni, chef due stelle Michelin, è oggi uno dei migliori interpreti delle nuove tendenze dell’alta gastronomia: la sua ricerca è fatta di passione per le materie prime e rapporti diretti con i produttori, cucina sempre in bilico tra innovazione e sperimentazione, tradizione e contaminazioni, con un occhio di riguardo ai linguaggi del cibo ed alle relazioni tra piatti, nomi e contesti. Non è un caso se il suo ristorante davanti al mare di Senigallia La Madonnina del Pescatore è diventato qualche anno fa assieme a L’Esguard di Miguel Sànchez e a El Bulli di Ferran Adrià oggetto di una tesi di laurea in semiotica del corso di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna. Possiamo anche mitigare questo aneddoto dotto con spizzichi di sorriso, come quando apprendiamo che qualche anno fa Cedroni ha dato alle stampe per i tipi di Mondadori un libro di narrativa, Maionese, il cui obiettivo, oltre l’intento letterario, era quello di insegnare come far mangiare ai bambini anche le verdure (rimanendo in ambito editoriale, segnaliamo che è in uscita a novembre il suo ultimo libro, Il gusto di stare bene, i cui temi sono cucina e salute). Dice Ferran Adrià di Moreno Cedroni "Al suo ristorante appresi degustando e apprezzando i suoi piatti che è un cuoco con un’anima, cosa che distingue un semplice buon cuoco da un cuoco magico”. Brillante, creativo e imprenditore a tutto tondo, Cedroni trae la sua ispirazione dal mare e dalla raffinata arte culinaria che in esso pesca i suoi ingredienti, non a caso qualche anno fa il prestigioso The Wall Street Journal ha inserito La Madonnina del Pescatore tra i migliori 10 ristoranti di pesce d’Europa, certificandone l’eccellenza non solo di sapori e abbinamenti, ma anche di nomenclatura (la sua “costoletta di rombo” è diventata un nickname celebre anche presso i non addetti ai lavori crediamo anche per l’originalità dell’onomastica).
A cura della redazione di Identità Golose