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Il progetto del nuovo ristorante all'hotel Beatrice: si partirà a luglio. Il patron Michele Carretta ha chiamato in cucina gli chef Francesco Massenz e Leonardo Zanon, ex-Agli Amici di Udine
Il team di Incàlmo, nuova apertura a Este. Da sinistra a destra: Francesco Massenz, Michele Carretta, Leonardo Zanon, Ricardo Scacchetti e Filippo Caporello (foto Margherita Bonetti)
Incàlmo in dialetto veneto (o lingua che dir si voglia) significa "innesto". Dunque innestare una nuova esperienza in una realtà già presente; innestare forze giovani per vivificare un progetto inedito; innestare un poco di ottimismo in questo periodo difficile, puntando su un nuovo locale di fine dining proprio quando molti preferiscono battere in ritirata.
Incàlmo è dunque il nome del ristorante che è ai blocchi di partenza a Este, nell'hotel Beatrice. Giovani i protagonisti dell'avventura che esordirà alla metà di luglio, saranno settimane quasi di prova generale in attesa della inaugurazione vera e propria, settembrina.
Come sarà la struttura
«Era tutto pronto già da tempo - spiega Carretta - L’idea, il concept, l’immagine coordinata, la squadra, il progetto degli interni. Era stato aperto anche il cantiere. Poi la storia è nota: lockdown e conseguente interruzione di tutte le attività. Un lungo periodo di quarantena che ha letteralmente “messo in gabbia” la nostra energia, frenando brutalmente il percorso intrapreso. Oggi per noi non si parla di rinascita, ma di nuova alba».
Lavori in corso
A studiare gli interni di Incàlmo è stata l’architetto Alessandra Salaris dell’omonimo Studio Salaris, con il preciso compito di elevare il gusto degli Anni ‘60 ad uno stile attuale, preservandone la memoria attraverso forme, colori e materiali.
A cura della redazione di Identità Golose