Sporchi di cosa?

Una fotografia di cibo deve saper suscitare appetito, scatenare languori e umori del palato. Questo in linea generale l’assunto più ovvio e immediato. Un buono scatto deve tuttavia ammaliare, ispirare, incuriosire, lusingare ed intrigare chi lo guarda. Se è vero che la pubblicità ha come fine ultimo quello di creare nuovi bisogni, la fotografia, attraverso l’uso coatto della vista, è il suo miglior braccio destro.

Riteniamo la vista il nostro senso principale, quello più affidabile, quello che ci colpisce in maniera più diretta e conscia. Vivendo nella melliflua illusione che ciò che è visibile sia vero, la nostra mente è portata a stabilire associazioni di veridicità basate su concetti sommari, che considera veri. Vi sfidiamo dunque a indovinare di cosa sono sporchi i cucchiai della foto. Dolce o salato?Frutta o verdura? Guarnizione o condimento? La risposta in questo caso è figlia dell'esperienza. La quale in cucina si costruisce attraverso tutti i nostri sensi. Con passato, presente e futuro e i nostri traguardi e fallimenti.