08-04-2016
Teheran, ossia baccalà mantecato e a dadi, latte di sesamo bianco, purè addolcito, cavolo viola fermentato. Nello scatto di Francesca Brambilla e Serena Serrani uno dei nuovi piatti del menu degustazione 2016 di Moreno Cedroni, denominato Via della Seta
Cibografando, vocabolo che certamente non troviamo nel Devoto Oli ma che siamo certe renda l’idea del significato che gli attribuiamo. Scrivere, comunicare attraverso il cibo. Ognuno di noi lo fa inconsciamente tutti i giorni. Quando prepariamo la cena per la persona amata utilizziamo una scrittura attenta nei dettagli, negli aggettivi. Siamo alla ricerca dell’emozione, dello stupore, della conquista. Cerchiamo ricette scenografiche per il loro aspetto senza rinunciare alla sostanza né, tanto meno, al gusto. E' diverso per una cena in compagnia di amici; in quel caso cerchiamo la condivisione del gruppo, la convivialità, l’immediatezza. Come quando ordiniamo una pizza con gli amici e la mangiamo sul divano nel cartone che la contiene, guardando la partita tutti insieme.
E’ una dinamica comune a molti che avviene anche nell’alta ristorazione. I piatti vengono composti con estrema cura, alla ricerca di equilibrio tra sapore ed estetica. E’ la necessità di accogliere i clienti con calore, di regalare loro una coccola. Alle volte è il desiderio di donare un viaggio, un sogno, un tuffo nella nostra infanzia. Di riportarli a quei sapori dimenticati, quelli della tradizione.
Quest’anno Moreno ci regala il menu Via della Seta, con una grande capacità di racconto e sensibilità nell’interpretazione che vi auguriamo di poter leggere e degustare come abbiamo fatto noi.
Percorsi emozionali nel pianeta cibo, con inedite visioni di dettagli imperdibili
a cura di
Socie dal 2007, Francesca Brambilla e Serena Serrani conciliano la professione (la fotografia) con una grande passione: la buona tavola. Numerose le loro pubblicazioni e collaborazioni sul tema