03-05-2015

Marrakech Express

Una foto "rubata" per catturare lo spirito, i sapori, gli aromi, la vibrante cultura di una città magica

Ci sono viaggi che ti riportano indietro nel tempo. Proprio come quel famosissimo film, Ritorno al futuro. Così è stato andare a Marrakech. Appena atterri vieni assalito da profumi intensi di spezie, erbe, frutti. La città è un pullulare di taxi anni '70, turisti distratti e preghiere dei Muezzin.

In vicoli stretti come le calle di Venezia convivono scooter, asini, carretti e pedoni. Banchi di pellami e vestiario si alternano a quelli di carne, frutta, spezie e olive. Il tempo sembra essersi fermato se non fosse per quel ritmo così serrato che ti ricorda l’anno in cui stai vivendo in perfetta contraddizione con la loro pacatezza.

Vorremmo riuscire a fermare gli odori, i volti, il suk fantastico e unico nel suo genere ma è impossibile puntare la macchina e fotografare. Non vogliono essere inquadrati. Per la loro cultura è come un furto! E allora ci diciamo: che furto sia! Come una vecchia lezione insegnataci da uno dei fotografi più importanti nel panorama italiano, la macchina fotografica doveva diventare un prolungamento della nostra vista, del nostro cuore, del nostro sentito, ma nascosta! La stringiamo stretta al cuore e per farla divenire un pezzo di noi stessi, del nostro istinto. Così è nata questa foto.


Cibografando

Percorsi emozionali nel pianeta cibo, con inedite visioni di dettagli imperdibili

a cura di

Francesca Brambilla e Serena Serrani

Socie dal 2007, Francesca Brambilla e Serena Serrani conciliano la professione (la fotografia) con una grande passione: la buona tavola. Numerose le loro pubblicazioni e collaborazioni sul tema

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