12-02-2021
Davide Ruotolo e Lino Scarallo davanti al loro Neapolis Moretti Forni (foto di Giancarlo Rizzo)
Era il 2014 quando, nel cuore del centro storico napoletano, e in particolare in piazza San Domenico Maggiore, nasceva la Pizzeria Palazzo Petrucci: allora prese posto nei locali adiacenti alla sede originaria dell'omonimo Ristorante, il primo a conquistare, nel 2008, una stella Michelin a Napoli città. Oggi la pizzeria è rimasta a dominare il locale nel centro storico, mentre il ristorante da gennaio 2016 ha trovato posto sul litorale di Posillipo, nel bellissimo Palazzo Donn’Anna. E proprio qui, nel raffinato spazio che ospita anche il lounge bar Il Malandrino, da qualche mese è arrivata pure la pizza, sempre firmata da Davide Ruotolo, al comando di impasti e forni in piazza San Domenico Maggiore.
E' Edoardo Trotta, il titolare di Palazzo Petrucci in tutte le sue variegate declinazioni, a raccontarci come sia nato il progetto di interpretare la pizza sotto questa insegna: «Volevamo portare la stessa ricerca per la qualità e per l'eccellenza, che da anni dimostriamo con il ristorante stellato, anche nella pizza. Siamo a Napoli, la pizza è un simbolo della nostra storia, ne volevamo proporre una versione fedele, ma anche contemporanea. Per farlo ci affidiamo a un giovane pizzaiolo pieno di talento come Davide Ruotolo e alla grande esperienza e conoscenza del nostro chef, napoletano fino al midollo, Lino Scarallo».
La Pizzeria Palazzo Petrucci
Lino Scarallo (foto Giancarlo Rizzo)
Il Malandrino
Pizza con la vista che si gode dal Malandrino
Lino Scarallo e Davide Ruotolo
E una volta arrivato, Davide ha abbracciato convintamente quell'idea contemporanea che Edoardo Trotta aveva in mente per la pizza: «Non è stato facile, agli inizi, proporre un prodotto evoluto, un po' diverso da quello iper-tradizionale. Noi lavoriamo con un'idratazione alta, con un cornicione piuttosto sviluppato, anche se non troppo. Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto sui nostri impasti: oltre all'idratazione al 75% usiamo un 30% di poolish, l'1% di licoli per kg di farina, facciamo anche autolisi, e una lievitazione di 24 ore. Dopo tanto lavoro, e grazie all'aiuto e ai consiglli di chef Scarallo, sono davvero felice dell'impasto che proponiamo, ha una scioglievolezza unica al palato».
di
A cura della redazione di Identità Golose