25-09-2023
Ana Roš festeggia per il raggiungimento delle tre stelle Michelin, attribuite l'altro giorno al suo ristorante Hisa Franko a Caporetto, in Slovenia
Ex sportiva a livello agonistico, sci. Autodidatta. Testarda, con le idee ben chiare su cosa le piace e cosa non le piace. Nonostante i riconoscimenti e la fama (e l’agenda strapiena di impegni), ti risponde immediatamente e fa sempre uno sforzo per mantenersi in contatto. È questa la Ana Roš che conosco.
La incontrai per la prima volta a Roma a un convegno in cui eravamo ambedue speaker e ricordo perfettamente il suo intervento. Tantissimi piatti preparati sul palco, una furia! Folgorata dal suo sguardo concentrato, grazie ad Andrea organizzammo il mio primo quattro mani con lei a Glass Hostaria. Ricordo ancora la sua famosa ricotta fermentata e l’uso, ante litteram, della rapa rossa. Correva l’anno 2014. Da allora, ci siamo incontrate molte volte e ci sono state piú occasioni in cui abbiamo cucinato insieme sia fuori che dentro i nostri ristoranti, divertendoci sempre molto.
Ana Roš e Cristina Bowerman discutono insieme, era il 2016
Il mondo della cucina è ancora tanto, esageratamente, maschile e successi come quelli di Ana, ancora troppo pochi, erodono il gender gap poco alla volta. Con Ana, ma anche con altre colleghe, abbiamo spesso discusso del perché oggi, ancora oggi, sia ancora cosí evidente il gap (basta leggere il report rilasciato dalla Comunità Europea l’altro giorno che parla di un 16% di salary gap in Italia per aumentare vertiginosamente all’età pensionistica) e, inevitabilmente, giungiamo sempre a conclusioni diverse perché la materia è complessa e coinvolge ogni aspetto della nostra societá. Proprio l'altro giorno stavo partecipando, alla Bologna Business School, al kick off del nuovo corso 2023/24 il cui tema é A more egalitarian society, che sembra un tema d'ispirazione orwelliana. Ma, con il coinvolgimento di tutti - dalla struttura scolastica, ai media, alla partecipazione del comparto politico e legislativo - questa “egalitarian society” puó essere, anzi deve essere raggiunta. Anche perché, rest assure, le donne non si arrenderanno fino a quando non si otterrà la completa uguaglianza.
E basta un attimo di distrazione e abitudine, o di desensibilizzazione al problema, e voilá, leggi ed esclusioni sono dietro l’angolo. Ogni giorno ci sono esempi di discriminazione nei confronti delle donne (sapevate che nei concorsi pubblici - almeno alcuni - le segretarie sono segretarie e i funzionari sono segretari maschi? Pensate un attimo all’accezione del termine e alle conseguenze), considerate spesso “altro” rispetto al genere umano e dunque di meno valore. La differenza la fa la nostra reazione e gioisco ogni volta che la reazione è quella giusta: proprio recentemente leggevo un articolo rispetto all’esclusione dalla Rock Hall Leadership del suo co-fondatore Jann Wenner, del famoso giornale Rolling Stone, per dichiarazioni razziste e misogine.
Esiste ancora una parte della nostra societá estremamente legata all’idea che solo un uomo puó svolgere determinate professioni, che puó prendere determinate decisioni e, spesso, non sono ragionate ma istintive, basate sulla formazione e cultura assorbite negli anni.
La chef pugliese-americana di Glass Hostaria a Roma ci racconta le sue emozioni in giro per il mondo
di
Cuoca laureata in Legge e in Arti Culinarie, parla tre lingue e continua a studiare e fare stage. Oltre 15 anni all’estero, nel 2006 apre Glass Hostaria. È primo presidente dell'associazione Ambasciatori del Gusto